Le pagelle di Milan-Inter: disastro assoluto, si salvano in tre

LE PAGELLE DI MILAN-INTER Ecco i voti e le pagelle di Milan-Inter a cura della redazione di passioneinter.com - Voto alla partita 5 – La partita, in realtà, dura un'ora scarsa poi diventa una mattanza. L'approccio non è stato nemmeno malvagio, peccato sia durato un quarto d'ora. L'Inter ha offerto molto poco agli dèi del calcio, stasera. Voto alla squadra 4 – Se la tendenza a cincischiare senza mai concludere in porta del primo tempo è difficilmente digeribile, la resa incondizionata della ripresa è semplicemente intollerabile. Senza cuore, senza palle e senza gambe: qualunque fosse il piano di stasera è chiaro che ha funzionato completamente a rovescio. ⇒ SCORRI LE SCHEDE PER I VOTI DEI GIOCATORI HANDANOVIĆ Handanović 6 - Forse il migliore in campo dell'Inter. Ed è il caso che Mancini inizi a fare considerazioni serie sul fatto che questo evento ricorra con preoccupante regolarità, ultimamente. SANTON Santon 5 - Spinge meglio di come difende, ma si sapeva già. Gli manca l'intesa con Perišić per almeno tutto il primo tempo e si prodiga il più possibile in copertura, cercando di dare una mano ai centrali e contenere Bonaventura. Perde un pallone sanguinoso che poi si trasforma nella terza rete. MIRANDA Miranda 5 - Gioca sempre al limite (talvolta anche del regolamento) con la classe e la sicurezza che lo contraddistinguono finché, come tutti i suoi compagni, stacca completamente il cervello (durante l'intervallo, presumibilmente) e si fa bruciare da Bacca per il raddoppio del Milan. MURILLO Murillo 6 - Si riprende bene rispetto ai pasticci visti contro la Juventus in settimana ed è il meno deplorevole di tutta la retroguardia nerazzurra. JUAN JESUS Juan Jesus 4 - All'inizio della partita sembra non avere problemi a contenere Honda ma in realtà il giapponese lo supera più spesso di quanto non si direbbe guardando ai primissimi minuti. Ha sulla coscienza il gol di Alex perché si perde la marcatura del centrale rossonero e, davanti, non si propone praticamente mai. Il secondo e il terzo gol, peraltro, arrivano entrambi dalla sua parte: la fascia di capitano in questo derby non la dimenticherà mai, probabilmente, ma non sarà un buon ricordo. MEDEL Medel 6 - Difficile pensare di punire il Pitbull cileno per la prestazione offerta oggi. Soliti limiti in impostazione ma almeno corre e, viste le proporzioni della disfatta odierna, è già qualcosa (e basta a salvarlo). BROZOVIĆ Brozović 4.5 - D'accordo, è lasciato da solo a provare a imbastire un qualche cenno di manovra ma spesso e volentieri il croato fatica fin troppo a rimanere lucido e la sua distribuzione è discutibile in più di un'occasione. Andando avanti coi minuti, peraltro, la stanchezza incide sempre di più sulla sua capacità di leggere il gioco e la percentuale di palloni buttati aumenta vertiginosamente. Ricorda molto il protagonista de Il deserto dei tartari nel primo tempo, un ubriaco nel secondo. PERIŠIĆ Perišić 5.5 - Poteva fare molto meglio, ovviamente, ma spesso e volentieri pare l'unico che prova a ragionare un minimo prima di tentare la giocata. Fatica anche lui a rimanere in partita nel secondo tempo e poi, semplicemente, sparisce. (dal 78' Felipe Melo sv - La buona notizia è che non fa danni. Quella cattiva è che non fa assolutamente niente.) ÉDER Éder 5 - Si dà da fare per tutto il tempo ma l'occasione (per quanto l'azione fosse viziata da un fuorigioco non segnalato) sciupata su cross di Juan Jesus pesa sulla valutazione, così come la chance in apertura di partita in cui ha preferito cercare un improbabile traversone al posto di concludere in porta. LJAJIĆ Ljajić 4 - Assolutamente niente. Il giocatore serbo non si nota per tutto il primo tempo e nella ripresa non dà cenni di vita significativi. Non si propone senza palla così come non riesce a fare nulla di coerente con la sfera tra i piedi. Pigro, spaesato, confuso, disorientato e inconcludente. È lui il vero uomo in meno dell'Inter nella partita. Bocciatissimo. (Dall'87' Telles sv - Nulla da segnalare.) JOVETIĆ Jovetić 5 - Il voto in più rispetto a Ljajić gli viene dal maggiore impegno che sembra mettere nella partita ma, di fatto, non incide mai. Guarda pochissimo i movimenti dei compagni (non che ce ne siano molti, a essere onesti) ma spesso e volentieri si perde nei soliti preziosismi che non portano assolutamente a nulla. (dal 64' Icardi 5 - Entra con il giusto piglio, si procura il rigore e va sul dischetto con l'aria di quello che salverà il risultato e la vita di tutti gli interisti. Sbaglia per eccesso di confidenza in sé stesso e scompare.) MANCINI Mancini 4 - Dopo la sonora sveglia propugnata in settimana dalla Juventus era lecito aspettarsi qualunque cosa tranne che un'umiliazione di questo livello. Le scelte iniziali (e a sorpresa) dei terzini non hanno pagato in alcun modo - anzi, nel caso di Jesus, hanno favorito specialmente il Milan. Non ha il coraggio di fare i cambi che dovrebbe fare, tipo togliere un Brozović esanime dopo un'ora, e nell'intervallo non solo non migliora il piglio generale dei suoi ma - anzi - li rispedisce in campo ancora più molli e rinunciatari. Oggi dev'essere il giorno del suo esame di coscienza e il Mancio deve capire che sta seriamente rischiando di distruggere tutto il lavoro fatto a inizio anno perché la solidità difensiva guadagnata in estate è definitivamente scomparsa. E il gioco manovrato, ovviamente, ancora non esiste.

Le pagelle di Milan-Inter: disastro assoluto, si salvano in tre

Giorgio Crico - Autore

ÉDER

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