Stephan Lichtsteiner, ex giocatore di Lazio, Juventus e Arsenal, si è concesso ai microfoni de La Gazzetta dello Sport dopo la decisione di appendere le scarpe da calcio al chiodo.
Tra i tanti temi trattati lo svizzero ha parlato anche di Antonio Conte, tecnico con cui ha condiviso un’importante parentesi vincente a Torino: “Antonio è un fenomeno: in una stagione fa il lavoro che un altro tecnico svolge in tre. Mi ha trasformato da ottimo terzino in campione. Ogni anno a febbraio non ne avevo più perché correvo tantissimo, ma poi lui trovava il modo per farmi tirare fuori qualcosa che non sapevo di avere dentro. Il club che lo prende sa come è fatto”.
Il retroscena sull’Inter: “Mi voleva ma io non ho tradito la Juve. Detestato dai tifosi avversari? Certo. Meno male che fuori dal campo sono diverso. A volte mi riguardavo e non mi riconoscevo. Ero dispiaciuto per certi comportamenti. Capitava però che lo facessi apposta: io scaricavo la tensione, gli avversari la pativano. Sa cosa mi diceva sempre Conte? Se vuoi vincere devi essere un figlio di putt…”.
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