L’Inter ci riprova: da Emre a… Emre Mor, è il quinto turco della storia nerazzurra

Nella storia dell'Inter si sono susseguiti tantissimi giocatori provenienti dalle più varie zone del pianeta. Italia, Argentina e Brasile sono gli zoccoli duri delle varie rose interiste, ma nel tempo non sono mancate le sorprese: c'è chi ricorda con grande piacere le gesta degli svedesi Skoglund ed Ibrahimovic, altri che ripensano al macedone Goran Pandev grande protagonista del Triplete o al primo australiano, Trent Sainsbury, arrivato a gennaio dal Jiangsu Suning e ora tornato in Cina. Nata per essere "la sorella del mondo", l'Inter ora sta per puntare su Emre Mor, gioiello di nazionalità turca del Borussia Dortmund che appare ormai ad un passo. Prima di lui, furono quattro i turchi a vestire la maglia nerazzurra. Ma i tifosi interisti che si augurano che il giovane Emre Mor possa far meglio dei suoi connazionali... I numeri di Emre Mor che hanno stregato l'Inter Scorri le schede --> MARADONA DEL BOSFORO In patria era soprannominato "Il Maradona del Bosforo", un nomignolo che a primo impatto può regalare tanta gioia tanto quanto sconforto. Emre Belozoglu arrivò a Milano nell'estate del 2001 con alle spalle una prima parte di carriera al Galatasaray piena di soddisfazioni inimmaginabili: esordio da titolare a 17 anni ed in bacheca 5 titoli nazionali (3 campionati e 2 coppe), 1 Coppa UEFA ed una Supercoppa Europea. Nel capoluogo lombardo Emre ci rimase per 4 lunghi anni, non riuscendo mai a convincere del tutto né la critica né l'allenatore Roberto Mancini: una permanenza costellata da infortuni, questo va detto. Nel 2005 passò poi al Newcastle per 5,8 milioni di euro, lasciando Milano con 125 presenze da titolare, 5 gol ed una Coppa Italia nel palmarés. Ora, a quasi 37 anni è il capitano dell'Istanbul Başakşehir. IL FANTASMAC Un vero e proprio fantasma. Non ci sarebbe da sorprendersi qualora qualcuno a Milano abbia chiamato i Ghostbusters per dargli la caccia. O per lo meno per vederlo giocare con la maglia nerazzurra almeno 1 minuto. Caner Erkin arrivò a parametro zero nell'estate dello scorso anno dopo un lungo corteggiamento e fortemente voluto da Roberto Mancini, occupando oltretutto uno dei due slot da extracomunitario. Cosa davvero importante ai giorni nostri. L'epilogo è davvero drammatico: Mancini viene avvicendato da Frank De Boer, che del terzino turco proprio non ne vuole sapere: zero presenze ufficiali in maglia Inter e dopo appena 3 mesi va in prestito al Besiktas, dove nonostante collezioni solo 11 presenze complessive per via di un brutto infortunio decidono di dargli fiducia, versando nelle casse dell'Inter 750.000 euro per il riscatto. IL 54 Quando nell'estate del 2001 arrivò a Milano qualcuno storse il naso: "Questo Hakan Sukur in Italia ha già giocato, col Torino. Ed i risultati forse non sono stati troppo entusiasmanti". Già, perché con la maglia granata il Toro del Bosforo collezionò solo 5 presenze ed 1 gol in un'esperienza che durò solamente qualche mese nel 1995. I risultati in patria però sono ben altri: trascina il suo Galatasaray ai numerosissimi successi a suon di gol. Allora l'Inter decide di acquistarlo strappandolo alla concorrenza di Bayern Monaco ed Arsenal. Un clamoroso buco nell'acqua, un'altra volta. Una sola stagione con 25 presenze all'attivo e solo 5 gol (di cui uno in un derby). Troppo poco per il Cecchino di Istanbul che all'Inter viene ricordato più per la sua curiosa maglia numero 54 (ovvero 5+4, visto che il '9' era occupato) poi cerca, invano, la gloria al Parma (con il quale riuscì comunque a vincere una Coppa Italia) ed al Blackburn prima di tornare a fare sfracelli nel campionato turco, dove diventerà il miglior marcatore della storia nel 2008 grazie ai suoi 249 gol in carriera. Una volta esaurita la vena di calciatore, Hakan si dedica alla vita politica: non ottiene molta fortuna nemmeno qui, visti i risultati. Chiuderà la sua seconda avventura professionale con un mandato di arresto datato 2016 per "insulti contro il Presidente Erdogan". LA DIGA Assieme ad Emre Belozoglu e Hakan Sukur rappresentava la diga dei successi del Galatasaray, autentica rivelazione degli anni a cavallo di fine anni '90 e primi anni 2000. E proprio come i due connazionali, arrivò a Milano nel 2001, con la critica pronta a scatenarsi su quelli che, già a primo impatto, sembravano dei totali azzardi. In realtà a differenza dei due suoi compagni, Buruk Okan approda in nerazzurro a parametro zero, il che rende tutto meno drammatico. Si fa per dire. Su tre allenatori, l'unico a dargli fiducia, seppur forzata dati i numerosi infortuni corsi quella stagione, è Hector Cuper: 15 presenze nella stagione 2002/03. Chiude l'esperienza nerazzurra con 42 presenze e 2 gol totali tra campionato e varie coppe per passare a parametro zero al Besiktas nel 2004. Nel 2012 ha cominciato la carriera da allenatore diventando ct della Nazionale turca under 19. Attualmente è alla guida dell’Akhisar Belediyespor, squadra della Super Lig turca.

L’Inter ci riprova: da Emre a… Emre Mor, è il quinto turco della storia nerazzurra

Marco Accarino - Autore

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