Intervistato dai microfoni di TeleLombardia, l’ex dirigente dell’Inter Marco Branca, in passato anche calciatore della Beneamata, ha parlato della sua rosa del Triplete e di alcune sue intuizioni in carriera, come Cambiasso, spiegando anche il caso Forlan, inserito in lista Uefa nonostante avesse giocato un preliminare prima di vestire i colori nerazzurri.
TRIPLETE – “Fondamentalmente quella squadra l’ho condivisa con il presidente, ascoltando chiaramente anche quello che diceva l’allenatore. Ho una carriera da dirigente che ho fatto solo con l’Inter, sono riuscito a partecipare alla vittoria di 15 titoli in una squadra fortissima con un presidente spettacolare: non posso dire di non essere soddisfatto”.
MERCATO – “Ci sono dei giocatori che magari rendono tantissimo in una squadra, poi la cambiano e sembrano non tanto bravi. Da noi non si è inserito benissimo uno come Davids. Sorprese in positivo? Siamo sempre stati molto ottimisti sulle possibilità dei nostri giocatori, che potessero far bene”.
CAMBIASSO – “Mi aspettavo che togliesse il posto a Davids perché l’avevo seguito tanto. Questi sono i vantaggi di poter seguire per molto tempo i giocatori, è una cosa che ho fatto sempre”.
RIPARTENZA – “Credo che sia compito e responsabilità di chi ci governa e gestisce il calcio trovare le misure per preservare i protagonisti, ovvero i calciatori e chi lavora con loro. Spero che abbiano trovato le misure giuste per poter riprendere, credo che sia un tentativo doveroso da fare, sempre stando attenti per vedere cosa capita. Per lo spostamento che ha sia sociale che economico credo che ne valga la pena”.
LAUTARO – “È bravo, ha ampi margini di miglioramento. Bisogna vedere lui cosa vuol fare veramente: alla fine sono loro a doversi sentire sereni”.
OGGI – “Se fossi all’Inter chi prenderei a tutti i costi? Ce ne sono tanti, al momento non me ne viene nemmeno uno”.
BENITEZ – “Benitez credo abbia dimostrato nella sua carriera di essere molto bravo. Tenete conto che se la scelta di Mourinho era stata pensata già da lungo tempo dal nostro presidente, quella di Benitez no perché Leonardo decise all’ultimo minuto di cambiare mestiere. Si trattava di un allenatore di alto livello che aveva già vinto la Champions e in Europa poteva far benissimo. Credo che la colpa stia sempre nel mezzo: lui non si è concesso più di tanto, come la squadra, e non c’è stata alchimia”.
CASO FORLAN – “Io nel mio staff avevo delle persone ed uno staff che controllava qualsiasi cosa, che non ha mai sbagliato. Ci fu questo preliminare e ci siamo trovati quella sorpresa: era responsabilità mia, non dei componenti del mio staff. Fu un eccesso di fiducia da parte mia perché erano molto bravi. Sono responsabile, era doveroso che me la prendessi io”.
FUTURO – “Sono sempre disponibile, paziente. Sto aspettando un’opportunità che mi piaccia e a cui piaccio io, quindi aspetto volentieri”.
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