Lippi: “Famiglia Zhang nota a tutti, Yonghong Li mai sentito nominare prima. Italia fuori dal mondiale? Rosichiamo”
Il commissario tecnico della Cina è stato intervistato dal Corriere della SeraMarcello Lippi, ex Commissario tecnico azzurro e grande conoscitore del calcio cinese, ha rilasciato un’intervista sulle pagine dell’edizione odierna del Corriere della Sera. Nel corso della chiacchierata, ha parlato dei nuovi proprietari cinesi, tra cui la famiglia Zhang, di Calciopoli e naturalmente della deludente Italia eliminata dalla Svezia.
Partiamo dalla Cina, da questi Inter e Milan orientali, l’avrebbe mai detto?
“No, all’inizio pensavo fossero interessati a far crescere il movimento calcio, ma mai che avrebbero comprato società all’estero. Sono stato smentito. E Zhang e Suning li conoscono tutti, Yonghong Li non l’avevo mai sentito nominare prima”.
Anche un’Italia fuori dal Mondiale era fuori da ogni logica.
“Rosichiamo. Ora è importante ricostruire una federazione che si occupi di calcio. E lo conosca”.
Dodici anni dopo, qual è la cartolina del trionfo di Berlino?
“Era fantastica la situazione psicologica della squadra. C’erano una convinzione e un’autostima eccezionali. Poi successe quel che successe con Calciopoli, ma non scalfì nulla”.
Calciopoli, già. A cosa è servita?
“Non lo so. Forse non è stato considerato che certe abitudini non appartenevano soltanto a qualcuno, ma a tutto il sistema. E qualcuno forse ha pagato più del dovuto, qualcun altro molto meno…”.
Allora c’era Materazzi. Non però durante la sua infelice esperienza all’Inter. Le avrebbe fatto comodo?
“Non la trovo così infelice. Il primo anno, dopo il precedente, disastroso, arrivammo quarti e in finale di Coppa Italia”.
E in quell’Inter c’era Baggio. Vi siete mai chiariti?
“Passiamo ad altro”.
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