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VERSO INTER-CROTONE: ECCO I GOL DELL’ANDATA RIPROPOSTI DA PES!
A pochi giorni dalla chiusura del calciomercato, riparte il calcio giocato e Luciano Spalletti si è presentato in conferenza stampa per rispondere alle domande dei giornalisti.
Argomento principale la partita in programma domani sera a San Siro contro il Crotone di Walter Zenga, che nell’ultimo turno può recriminare per un gol ingiustamente annullato dall’arbitro Tagliavento che avrebbe permesso ai calabresi di ottenere tre punti contro il Cagliari.
Domani sera attesi 50000 tifosi allo stadio, nonostante la delusione per una sessione di trattative senza il colpo di mercato finale, che avrebbe acceso gli animi dei tanti appassionati nerazzurri.
Ecco le parole di Spalletti:
FRAGILITA‘ – “Non ci sono molte strade o alternative, questi periodi si superano sempre con un lavoro che ha il tempo come durata, in una stagione succede a quasi tutte le squadre. Quindi è “farsi il mazzo” giornaliero che poi fa la differenza, perché di solito si portano le belle giocate, le belle situazioni vissute ma poi scoprcarsi le mani e dover mettere a posto lavorando duro quotidianamente è una cosa che fa meno figo, e di conseguenza diventa la cosa più importante per ritrovare la strada del successo. Ora dobbiamo lavorare in questo contesto e venir fuori da questa situazione”
GIOVANI – “Discorso delicato. I giovani vanno inseriti nel contesto giusto”
TIFOSI – “Dobbiamo avere sane ambizioni perchè ti fanno vedere le cose in modo differente. Vogliamo la Champions. Ci sono momenti duri da superare ma dobbiamo riuscire a trovare le soluzioni. Dobbiamo realizzare le nostre aspettative e i nostri traguardi con le nostre qualità”
MERCATO – “Il vero smacco del mercato è non essere riuscito a proteggere i tifosi dalle false aspettative perché vengono trasformate in grandi delusioni, può crearsi un malessere verso i nostri colori. Oltre ad aggiungere confusione nella testa dei calciatori. Mi state facendo dire che ho chiesto calciatori e che non sono contento, ma con me non parlate e non sapete come sono io, quindi non raccontate alla gente cose che non sapete. Penso a quello che devo fare io. Da qui in avanti giochiamo nella dimensione in cui siamo, non quella in cui ci piacerebbe essere. Il discorso è in generale è diverso, è tutto a posto. Il momento, invece, non va bene. Ma ora, dei calciatori, di tutte queste situazioni che son venute fuori, non mi tirate in ballo. La prossima volta vi faccio sentire le registraizoni di ciò che ho detto. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Però l’irresistibile fascino del “si è creato casino” vi garba. Non mi aspetto nessuno, non voglio nessuno, ho detto di non creare aspettative, normale che ora i tifosi siano delusi da quel che gli si è fatto credere, con i nomi che si sono fatti. Non ho detto che è colpa dei giornalisti, ho solo detto che certi nomi e certi discorsi non sono stati fatti da me. C’è qualcosa che non va bene: ci siamo già venduti il fatto che non andiamo in Cina il prossimo anno, e questo è vero. Ma non va bene”
ICARDI – “Icardi non è convocato e quindi da casa non può giocare, ha questo risentimento muscolare ma non vogliamo rischiarlo. Emmers invece c’è”
PROSSIME GARE – “Per noi è importante capire che dobbiamo lavorare in questa dimensione, in questo momento che stiamo attraversando e si può cambiare solo con un modo di lavorare duro giorno dopo giorno, che non crea turbative alla testa, che è quello più difficile da fare, è la cosa più scomoda, perché ai calciatori piace più parlare di gol, di belle giocate, di divise portate in un modo e via dicendo. Invece ora parlare di che qualità abbiamo esibito oggi, domani, dopodomani, mettersi in discussione quando siamo da soli nei momenti difficili che ci vengono questi pensieri carichi di incertezze, insicurezze, che toccano a tutti e fanno parte del lavoro dentro una stagione calcistica, però bisogna andare a sporcarsi le mani. L’attenzione è solo in quella direzione lì, per ora”
CALO – “Secondo me le differenze rispetto a prima sono sottili. In questo momento siamo caratterizzati da quello che è il nostro peggior giocare a calcio, sembra che l’Inter sia diventata la squadra che ha preso la forma del peggio giocatore che ha a disposizione. No, si può prendere attraverso il lavoro, l’impegno, un modo di ragionare e di frequentare questo ambiente in maniera corretta, e riprendere la forma del calciatore migliore. Non è detto che quando uno è in difficoltà, tutta la squadra debba farsi caratterizzare da quell’elemento lì, si può andare a cercare di somigliare a quelle tante qualità che abbiamo e che ci hanno permesso di essere giocatori e allenatori dell’Inter”
RAMIRES – “Io ho parlato di Ramires perché è un calciatore completo, che sa far tutto, poi da quando Steven Zhang mi ha detto che è una cosa che non si poteva fare, anche lui è una persona coerente, corretta, perché quando son venuto a dirvi che abbiamo limiti che non possiamo oltrepassare e che sarà difficile, in questi limiti, trovare il calciatore titolare che ci viene a migliorare, ho detto la verità perché me l’ha detto lui non perché me lo son inventato io”
RAFINHA – “A centrocampo dobbiamo tornare a far meglio con gli elementi che abbiamo avendo qualcosa di nuovo, perché Rafinha ha qualità. Quando ho detto che l’ho trovato meglio di quello che pensavo, era in riferimento al fatto che ogni tanto andasse gestito per il ginocchio e per l’infortunio precedente, invece ha fatto allenamenti duri da reggere la scorsa settimana. Questa settimana invece abbiamo dovuto gestirlo e abbiamo dovuto abbassare il livello d’intensità dell’allenamento. Lui è qualcosa che ci può dare qualcosa sotto il punto di vista della qualità. Domani un pezzo di partita lo gioca”
SOCIAL E RISPETTO PER I TIFOSI – “Mi aspettavo fosse questa la prima domanda, e mi sono preparato un appunto. Viste da dentro, per come le raccontate queste cose qui, oltre che farci divertire, ci uniscono anche perché si ride. Però anche questo, c’è da tener conto, e la cosa pericolosa e importante è l’effetto che fa sui tifosi, perché si trovano a pensare che la loro fede calcistica, che la loro passione sia nelle mani di bambini anziché di professionisti. Tutti questi discorsi qui fanno pensare questo al tifoso che sta a casa e che tutta la settimana la mette dentro il risultato. Anche domani sono 50.000 allo stadio. Ai tifosi posso assicurare che hanno a che fare con professionisti veri e che tengono al lavoro che fanno, che vogliono dare tutto e la più bella soddisfazione ai propri tifosi: riuscire a riportarli in CL. Poi naturalmente c’è da fare una riflessione, magari anche intelligente, su quello che comporti trattare queste cavolate a finestre aperte, cioè ci sono delle cose che non vanno assolutamente portate dentro lo spogliatoio. Qui si fa un lavoro dove non si possono portare le cose personali, le cose che si hanno a casa nello spogliatoio. E bisogna assolutamente non provocare inutili preoccupazioni ai nostri tifosi, perché loro ci seguono, ci sostengono tutte le domeniche, e sono lì a soffrire per il risultato della propria squadra. Quindi, questa riflessione, me compreso, la dobbiamo fare. Questo fatto di abbassare l’entusiasmo dei tifosi, che spero non abbassino, anzi gli chiedi di non farlo. E il fatto che anche domani siano 50mila dimostra che sono maturi e che continuano a crederci. E’ importante che loro siano allo stadio, questo fa vedere che loro ci credono veramente. Questo diventa fondamentale, ci deve essere un rispetto per questo sentimento e queste persone”
TRAGUARDI – “Noi abbiamo tutti gli ingredienti per poter competere per arrivare a questo traguardo, che è un traguardo importantissimo,ma allo stesso stempo difficilissimo perché nella maturazione dei tifosi c’è questo: la presa di coscienza che quello è un traguardo difficile e perciò bisogna esserci sempre perché possono aiutarci. Questo supporto diventa fondamentale, e noi abbiamo le qualità per poterci stare, e lo dicono anche i numeri. E’ chiaro che bisogna fare chiarezza, perché i traguardi si possono raggiungere in più modi: lavorando, prendendosi responsabilità importanti, spendendo più soldi di quelli che abbiamo e non fare risultati lo stesso, e ci sono esempi nel nostro campionato che accadono queste cose qui. Non bisogna trarre in inganno i tifosi. Per quanto riguarda me, a fine anno si tira la somma di ogni cosa. Si hanno più conoscenza, più mezzi e lì si farà veramente il confronto su quello che è stato il rapporto, se è stato un rapporto vero, intero, parziale. Davanti allo specchio bisogna andarci sempre a volto scoperto perché serve vedere l’espressione vera delle persone, l’espressione fa la differenza. A noi non ci spetta niente di diritto, che si abbia una certa storia sì, ma noi dobbiamo ricostruire un’espressione tosta per poter ritornare in una certa dimensione. Le strade sono tante, ma la cosa fondamentale è non creare false aspettative perché poi involontariamente uno rimane deluso. E l’ho detto sempre. Ora la delusione dei tifosi un po’ la assorbiamo perché ci nutriamo del loro sentimento e del modo di fare dei nostri sportivi”
PASTORE – “Non dovete parlare con me, ma con chi ve l’ha detto. Io non vel’ho detto, ho parlato di Pastore solo con una battuta perché ritenevo una cosa abbastanza improbabile per i costi, l’ingaggio. Non si può aumentare il budget sul cumulo degli stipendi che paghiamo, è questo è un fatto fondamentale. Pastore guadagna sicuramente più dei nostri calciatori, e allora devi riuscire a mettere a posto questi numeri che sono fondamentali. Poi, avendo già preso Rafinha, che ha simili caratteristiche, dico che i direttori hanno apportato sicuramente qualcosa di positivo e qualitativo alla nostra squadra, che è un po’ simile a Pastore, nel senso che sono quelli che puliscono la situazione offensiva e danno qualità”
STATISTICHE – “Icardi ha segnato 14 gol senza rigori, e 5 assist li ha fatti Perisic. Poi c’è il flusso dei passaggi, che è fondamentale, quelli che passano più palla a Icardi sono Perisic e Vecino, poi c’è Brozovic. Non so se può essere un dato, usate anche questo perché ognuno ha i suoi di numeri. I numeri ognuno li fa apparire come più gli fa comodo, ma anche questi sono numeri”
CROTONE – “A due mesi dall’ultima vittoria bisogna essere forti, convinti che ci sono anche altre cose che ci hanno accompagnato a questa classifica, a questo momento, che andavano bene per cui bisogna riprenderle e rafforzare quelle convinzioni lì, usare di più ciò che è andato a buon fine, quella è la sotria vera in generale. Poi c’è anche questo momento, in cui troveremo un Crotone con ritrovato entusiasmo. Zenga l’ho conosciuto perché ci siamo ritrovati a lavorare nello stesso centro, ha fatto esperienze di tutti i tipi, è un buon tecnico. Dobbiamo riuscire a tener bene il pallino in campo, dobbiamo costruire bene, con velocità, con qualità da dietro, riuscire a stanargli questo fortino che creeranno. Bisogna stare attenti a non subire al loro veloce ripartenza perché quando riconquistano loro avranno il comportamento dell’animaletto che esce fuori dalla tana, mangia, si mette a posto, e di rientrare subito a ricreare il fortino. Vedo dei segnali positivi sotto l’aspetto dell’allenamento, ma li avevo visti anche le altre settimane, e non è bastato. Probabilmente bisogna fare qualcosa di più, e domani me l’aspetto. Mi aspetto che si abbia voglia di determinare qualcosa”
MOMENTO NEGATIVO – “So quando le cose non sono a postissimo, si può avere il momento dove viaggi sulle ali dell’entusiasmo e con il vento in poppa e il momento più delicato. La tendenza, quando si attraversa il momento delicato e non siamo fortissimi caratterialmente e non si ha testa solidissima, il cervello ragiona con la tendenza ad eliminarci le alternative, si assume la forma del momento che si sta attraversando. Mi aspettavo il momento negativo, ma non così lungo”
RITORNARE A VINCERE – “Pensavo che i problemi del passato fossero superati, pensavo che la mia squadra avesse ormai raggiunto una solidità e forza mentale che mi permettesse di giocare sui problemi del passato. Invece non è così, ora bisogna ritornare a raschiare il fondo del barile delle nostre risorse e possibilità, non centrerà nulla la mancanza di un giocatore o dell’altro perché dobbiamo far bene anche se ci sono cose che ti succedono in questi momenti qui e son tutte nella stessa direzione. C’è da raschiare bene e spaccarsi le unghiette dei piedi per riportare in superficie la nostra qualità”
BILANCI RIMANDATI A FINE ANNO – “A fine anno farò la somma di quel che è stato il decorso, l’essere interista, il vivere dentro la Pinetina 8-10 ore al giorno. Io mi comporto da amico, e infatti di amici ne ho tanti. Poi quando si arriva in fondo si ha un volume di conoscenza superiore e le analisi si fanno in fondo e diventano completa. Ora siamo a metà stagione perciò si parla di parzialità. Fino a 2 mesi fa si aveva un’idea, ora se ne ha un’altra: le cose si modificano, bisogna essere bravi sulla direzione in cui va al mondo. Ora c’è questo percorso e poi in fondo si tirano el somme, ci si dice le cose che bisogna dirsi. Ora non ci sono le preoccupazione per tirare delle somme, noi siamo quarti in classifica per il momento, e lì insieme a noi ci sono squadre importanti. Anno scorso fuori dalla CL perché lo scorso anno ce n’erano solo 3, ora ce n’è uno in più però le squadre crescono lavorano, progettano, creano ambizioni continue, è l’ambizione che ti fa vedere le cose da un punto di vista diverso”.
NUMERI – “E’ tutto sotto controllo, tutto abbastanza tranquillo, bisogna uscire da questo momento qui, perché quello che non è tranquillo sono i risultati negativi fatti in questo momento. Anche domenica non abbiamo ricevuto nessun tiro in porta, si è sbagliato solo l’uscita su una seconda palla. Abbiamo numeri bellissimi, in generale, poi il momento che stiamo attraversando è questo qui. Siamo quarti tra squadre forti e hai dovuto lavorare duro per tirare fuori qualcosa e stare con chi lo scorso anno ti è arrivato davanti di 25-30 punti”
DIFFICOLTA’ – “Bisogna fare discorsi corretti, anche antipatici. Iin base a ogni decisione e comportamento va messo sempre al primo posto il bene per l’Inter, non c’è altra cosa che puoi porre davatni. E’ il discorso del quotidiano, di come lavori, come parli, come ti presenti, poi c’è questo fatto che ai giocatori non piace stare dentro questo condizionamento che abbiamo in questo momento e reagiscono in maniera più difficile. Ora bisogna calarsi nella realtà in cui siamo: in un momento di difficoltà”
ASSENZA ICARDI – “Non avere Icardi significa che manca il capocannoniere della Serie A, uno che è bravissimo a finalizzare dentro l’area di rigore è il più forte di tutti, e hai a disposizione uno che sa palleggiare e muoversi di più e sa creare di più spazio per i compagni davanti. Eder lega di più un fraseggio con i centrocampisti e il mandare dentro un altro giocatore. Noi domani probabilmente in alcuni momento non sappiamo chi è quello che conclude l’azione dentro l’area di rigore perchse se c’è Icardi, è lui, ma in questi momenti si vedrà che ci saranno due o tre che non ci si aspettava”
CONCETTO DI SQUADRA – “Con me non funziona il fatto che se si prende un giocatore, poi l’Inter migliora. E’ la squadra, è lo zoccolo duro di questo gruppo che poi troverà la soluzione, noi abbiamo uno zoccolo duro, una spina dorsale vera fatta da gente come Handanovic, Miranda, Gagliardini, anche se alcune volte l’ho sostituito è una persona serissima, professionista eccezionale, timbra il cartellino ogni volta, Perisic, Icardi, Candreva, quando ha il momento di entusiasmo che lo sostiene, questa settimana ha tirato sassate tutte all’incrocio dei pali, poi arriva alla domenica e non gli parte. Viene uno da fuori e che fa? Prende in mano la situazione? Bisogna che sia uno di quelli top e che poi abbia un ruolo strategico all’interno della squadra. Chi fa girare la squadra è un trequartista di quelli continui e che assomiglia di più a un mediano basso, quello dal quale passa l’80-90% delle azioni che si fanno. Poi bisogna che sia veramente un top player, altrimenti è questa squadra qui che ho tentato di difendere tutte le volte. Non mi aspettavo niente che modificasse la mia vita, la mia vita la modifica questa squadra qui, che ho conosciuto e che è stato un bel conoscere. In futuro poi si vedrà cosa farò io, cosa farà quel calciatore o quell’altro”
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