L’orchestra di Mazzarri alla Scala del calcio
La stagione passata ha consacrato, una volta per tutte, il Napoli come una delle realtà più interessanti del panorama calcistico nazionale, tanto da meritarsi la qualificazione alla Champions League 2011-2012 ottenuta grazie al terzo posto in campionato dietro le milanesi. Oggi le aspettative sulla banda Mazzarri sono notevolmente cresciute, sia da parte della città, che sogna ad occhi aperti di rivivere i fasti di inizio anni ’90 targati Maradona, sia da parte degli addetti ai lavori che hanno indicato i partenopei come seri candidati allo scudetto. Il Napoli 2011-12 ha in Gokhan Inler il fiore all’occhiello di una campagna acquisti mirata soprattutto a fornire al tecnico toscano una rosa più ampia, delle valide alternative ai “titolarissimi” che hanno costruito magistralmente l’approdo nell’Europa che conta. Fernandez e Fideleff potranno così permettere ai vari Aronica, Cannavaro e Campagnaro di rifiatare, senza dimenticare che tra qualche mese sarà a disposizione anche Britos, fermo per infortunio. Pandev, Lucarelli e Santana sono invece i ricambi a disposizione di Mazzarri nel reparto offensivo, mentre Donadel e Dzemaili sono andati ad arricchire, insieme al già citato Inler, il parco centrocampisti degli azzurri. Marchio di fabbrica dei partenopei resta il 3-4-1-2, con De Sanctis confermatissimo tra i pali, linea a 3 dietro con, da destra a sinistra, Campagnaro, Cannavaro e il pupillo di Mazzarri, Aronica; sulle fasce Maggio a destra e Dossena (o Zuniga) a sinistra con Inler e Dzemaili a comporre la cerniera di centrocampo alle spalle dei tre tenori: Hamsik, Lavezzi e Cavani. Le prime uscite degli azzurri quest’anno hanno mostrato una squadra molto corta, attenta a non concedere spazi, nella quale spicca la personalità di Inler, uomo d’ordine capace di interpretare le due fasi in modo impeccabile. L’altra nota lieta è, un pò a sorpresa, il rendimento su livelli d’eccellenza di Gargano, che ha scalato posizioni nelle gerarchie di Mazzarri riguardo all’altro posto da centrale. La qualità del centrocampo di Mazzarri permette di avere diverse soluzioni per impostare il gioco: l’azione può essere allargata sulle fasce dove sia Maggio che Dossena o Zuniga garantiscono sovrapposizioni utili a liberare Lavezzi e Hamsik da marcature asfissianti e proporre cross in area per Cavani, sia centralmente sfruttando la profondità del campo e l’ottima capacità di inserimento del Pocho e di Marekiaro, senza dimenticare la soluzione da fuori che ha in Inler e Hamsik due interpreti d’eccezione. Proprio l’intesa dei tre davanti è il punto di forza della squadra di De Laurentiis: Lavezzi è dotato di quell’imprevedibilità che spesso fa saltare il banco di fronte a difese chiuse a riccio, Hamsik è un trequartista atipico, spesso avulso dal gioco, in grado con i suoi inserimenti senza palla di creare spazi ma allo stesso tempo ha nei piedi assist al bacio per i compagni mentre Cavani è il terminale offensivo, l’uomo che vede la porta ma , all’occorrenza, ripiega a dare manforte se la squadra è in difficoltà. Il Napoli di stasera a San Siro si presenterà orfano di Cavani, fermato da un infortunio alla caviglia rimediato nella sfida di Champions di mercoledì, con Goran Pandev favorito per la sua sostituzione. Per il resto formazione tipo con Gargano affiancato a Inler per garantire maggiore interdizione e Aronica, che sembrava in dubbio, a completare il pacchetto arretrato. L’assenza del Matador costringe Mazzarri a rivedere la disposizione tattica dei suoi, privi di un terminale offensivo vero e proprio ma per questo molto meno prevedibili in avanti. Sicuramente il Napoli farà affidamento sulle ripartenze rapide e sulle accelerazioni improvvise di Lavezzi, che avrà maggiore libertà di azione e possibilità di svariare lungo il fronte offensivo, occupando presumibilmente una posizione più centrale, mentre Pandev dovrebbe essere richiamato più spesso a rientrare a centrocampo in situazioni di non-possesso. L’Inter (4-3-1-2) avrà il compito di gestire al meglio il giro-palla, mantenendo i ritmi della partita piuttosto cadenzati, evitando di incorrere in contropiedi che sarebbero letali e soprattutto dovrà presidiare la zona nevralgica del campo nella quale potrà contare su un centrale di ruolo in più. Bisognerà capitalizzare al massimo gli errori di impostazione dei tre centrali del Napoli, che, messi sotto pressione, hanno denotato qualche incertezza e non concedere libertà di azione ad Inler, vero e proprio ispiratore del gioco di Mazzarri. Le fasce laterali saranno forse la chiave di volta del match: Maicon e Nagatomo dovrebbero costituire un argine importante alle incursioni di Maggio e Dossena, che dovranno preoccuparsi di svolgere al meglio entrambe le fasi e quindi potrebbero rimanere più bolccati del solito. Alle 20:45 di stasera ne sapremo di più, non ci resta che aspettare.