Lucescu: “Ronaldo? Non avrei dovuto permettere certe cose. Non fu Moratti ad esonerarmi”
L'ex allenatore ha parlato del suo periodo in nerazzurro, e del complicato rapporto con alcune stelle della squadra che allenavaMircea Lucescu, ex allenatore dell’Inter, ha rilasciato un’intervista a Rivista 11. Fra i temi trattati, diversi aneddoti relativi alla sua esperienza all’Inter: “Moratti aveva il fascino dei numeri 10, infatti ce n’erano ben quattro in squadra. Farli giocare tutti insieme era impossibile. Lui poi mi ha detto che sono stato l’unico a capire Roberto Baggio e che ero il suo allenatore preferito. L’Inter segnò 25 gol in cinque partite casalinghe, giocavamo un calcio molto offensivo. Però sui giornali si leggeva che sarebbe arrivato Lippi al mio posto a fine stagione. Allora feci un passo indietro, non fu Moratti ad esonerarmi. Ero a New York e parlammo per telefono, gli comunicai la mia decisione. L’Inter allora prese Hodgson fino a che non è arrivato Lippi”.
Complicato il rapporto con la stella della squadra, Ronaldo: “Ero sopraffatto dalla personalità di alcuni giocatori. Per esempio, non avrei dovuto accettare quello che faceva Ronaldo: rimaneva sveglio fino a tardi e lo sapevano tutti, ma nessun faceva niente. Aveva una relazione speciale con il presidente, che lo ammirava molto. Per questo me ne andai. In Champions League contro il Manchester United, ho tolto Ronaldo per mettere Ventola: voleva giocare ma non si allenava. Così lui è andato diretto negli spogliatoi e poi in aeroporto per andare in Brasile: gli uomini della società mi hanno detto che il presidente glielo permetteva perché aveva la madre malata. Poi durante il Carnevale era tornato ancora a Rio. Era comunque un piacere vederlo giocare, un piacere assoluto”.
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