Due anni fa sul campo del Lugano si apriva l’era Antonio Conte. L’Inter vinse, in quel match d’estate 2019, per 2-1 con i gol di Brozovic e di uno Stefano Sensi in stato di grazia che fece innamorare da subito i tifosi nerazzurri. Sono passati due anni e molte cose sono cambiate: si trattava di un’Inter che era in cerca di riscatto dopo anni di insoddisfazioni e di quel centrocampista meraviglioso – tanto da attirare su di sé paragoni forse fuori luogo – è rimasto un vago ricordo. Ma, cosa più importante, ora c’è un nuovo allenatore in panchina.
Domani sera si aprirà una nuova era nerazzurra targata Simone Inzaghi. Il modulo potrà anche essere lo stesso ma sarà un’Inter diversa, negli uomini, nel modo di intendere calcio e – dettaglio non da niente – i giocatori scenderanno in campo con lo Scudetto cucito sul petto. Un altro mondo rispetto due stagioni fa ma la voglia dei colori della notte è la stessa. Per onore di cronaca, però, vedremo pochi titolari in campo: oltre ad Handanovic, infatti, ci sarà forse spazio per qualche minuto in corsa di Hakan Calhanoglu. Giocherà alla Luis Alberto? Oppure alla Eriksen? Domande che potranno avere una prima, e prematura, risposta soltanto domani alle ore 20.30.
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