Lukaku, tocca a te! Da Ronaldo a Sheva e Milito: quando la prima Stracittadina è col botto
Se un derby non è mai una partita banale per una squadra intera, il "primo derby" è sicuramente un'occasione speciale nella carriera di ogni calciatore. Rivediamo gli esordi col botto nelle stracittadine milanesiIl Fenomeno e il Principe su rigore, il Vento dell’Est e SuperPippo a far godere il lato rossonero del Naviglio: il primo derby non si scorda mai e spesso nella storia i grandi campioni si sono esaltati proprio nella loro prima stracittadina in carriera. Aspettando l’esordio dei vari Lukaku, Godin e Sensi nel derby della Madonnina, rivediamo quali sono stati gli esordi col botto nelle sfide tra Inter e Milan.
“MINA” VAGANTE – Quello del 1986 per Giuseppe Minaudo non è soltanto il primo derby ma anche il primo vero e proprio esordio nel calcio professionistico. Non esiste esame più difficile per un giovane della Primavera che si ritrova a mettere piede in Serie A proprio in una delle partite più difficili, eppure Minaudo bagna il suo esordio con il gol decisivo al minuto numero 77. Non riuscirà a sfondare in maglia nerazzurra ma il suo derby è ricordato ancora con molto affetto da tutti i tifosi.
UN FENOMENO TRA I CAMPIONI – L’estate del 1997 rappresenta l’arrivo a Milano di Luis Nazario da Lima, in arte Ronaldo, che andrà a segno in tutti i derby che giocherà con la casacca nerazzurra. Il primo gol stracittadino il Fenomeno lo realizza su calcio di rigore, anche se la giocata più bella è un cambio di passo improvviso a centrocampo che crea la superiorità numerica che porta al primo gol di Diego Pablo Simeone (anche lui in gol alla prima gara contro il Milan). La sfida finisce 2-2 ma l’Inter di Simoni e Ronaldo lancia la sua prima stoccata di una stagione che risulterà essere indimenticabile.
IL VENTO DELL’EST – Passano due stagioni e i rossoneri si consolano con Andry Shevchenko, a oggi il miglior goleador della storia dei derby di Milano. L’Ucraino imprime il suo marchio di fabbrica fin dal primo minuto, nella sfida che passa alla storia per l’unica (e esagerata) espulsione di Ronaldo con l’Inter. Dalla sud si canta “Il Fenomeno lascialo là, qui c’è Sheva” e l’attaccante venuto dall’Est ringrazia subito con un gol nel suo primo derby, quando pareggia proprio il gol realizzato nella prima frazione da Ronaldo, prima del definitivo 2-1 rossonero di George Weah. Milano si colora nuovamente di rossonero dopo 7 anni di digiuno.
VOLA ALTO SUPERPIPPO – Nella stagione 2001/02 l’Inter passa in vantaggio con una rete di Nicola Ventola ma il Milan di Terim si rimette in piedi e si impone per 2-4. Appena entrato in campo Superpippo Inzaghi, acquistato in estate dalla Juventus, realizza la terza rete che spezza le gambe agli uomini di Cuper. Terim non riuscirà però a garantire risultati costanti e la panchina rossonera passerà dopo poche settimane a Carlo Ancelotti, che ne diventerà il padrone indiscusso fino all’estate del 2009.
CHE MARAVILLA – Il primo capolavoro di Ancelotti risulta essere la Champions League del 2003, quando riesce nell’impresa di laurearsi campione d’Europa battendo in finale la Juventus e eliminando in semifinale proprio l’Inter, nonostante i due pareggi di andata e ritorno. In estate arriva a Milanello il giovane Ricardo Kakà; il brasiliano ruberà subito i cuori dei tifosi rossoneri timbrando il tabellino nel primo derby vinto per 3-0.
CARTOONZLATAN – Campionato 2006/07: Galliani promette il sorpasso all’Inter entro Natale ma in campo la squadra di Roberto Mancini dimostra di essere di un altro pianeta e si impone per 4-3, dopo essere rimasta nel finale in inferiorità numerica e aver rischiato la rimonta. Il terzo goal di Zlatan Ibrahimovic sembra uscito dal cartone animato Holly e Benji, una prodezza alla Julian Ross che permette al nuovo attaccante nerazzurro di superare Alessandro Nesta e bagnare con rete la sua prima gara rossonerazzurra.
IL PRINCIPE E IL POKER – Nell’estate del 2009 Ibra lascia l’Inter ma alla seconda giornata di campionato i nerazzurri si innamorano subito del nuovo attaccante Diego Alberto Milito: l’argentino realizza su rigore il gol del raddoppio, dopo l’azione stratosferica che aveva portato alla rete di Thiago Motta, e gli uomini di Josè Mourinho si impongono con uno 0-4 che non ammette repliche. Un poker (di gol) che apre la strada verso un tris (di trofei).
ASPETTANDO I NUOVI ATTORI – E sabato sarà nuovamente derby, e ci saranno nuovi esordi. Tutti gli acquisti rossoneri non vedono l’ora di mettersi in mostra contro i cugini, mentre in Curva Nord si sogna il tocco decisivo di Big Rom Lukaku, che vivrà la sua prima sfida all’ombra del Duomo e della Madonnina. Il campo avrà ancora una volta una nuova avvincente storia da raccontare.
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