Sinisa ci ha lasciati all’età di 53 anni. Nella lunga battaglia contro la terribile malattia che lo aveva colpito, alla fine il serbo è uscito sconfitto, seppur non piegato nello spirito. L’ex nerazzurro infatti fino a che ha potuto, qualche mese fa, ha continuato a guidare, anche dalle stanze di un ospedale, il suo Bologna, rimanendo aggrappato alla vita.
Istrionico guerriero e mago delle punizioni, Mihajlovic è stato un giocatore superbo, lasciando ovunque goal, ricordi e, soprattutto, trofei, dalla Stella Rossa fino all’Inter, passando per Roma, Sampdoria e Lazio. Nel nostro campionato, dove si è consacrato, Sinisa vanta due record: il maggior numero di reti su calcio di punizione, 28, ed il maggior numero di reti su punizione in una partita, ben 3. Una carriera continuata poi con la stessa grinta anche in panchina, partendo proprio come vice di Mancini all’Inter.
Di Mihajlovic non ricorderemo solo le prodezze in campo, il temperamento sanguigno e le magiche punizioni. Ricorderemo soprattutto il carattere, la fiducia nel proprio lavoro, la voglia di vivere e di non arrendersi. Un uomo dalle mille sfaccettature, che ha lasciato un segno indelebile nel calcio italiano e nel cuore di milioni di tifosi. Ciao Sinisa, grazie. Buon viaggio.
La redazione di Passione Inter si unisce al dolore della famiglia.
Le ultime sulle scelte dei due allenatori
Il pagellone del centrocampo nerazzurro
Il centrale via a fine stagione
Il calciatore prova a strappare un contratto importante
Tutte le occasioni di mercato dell'estate 2025
Il nostro ultimo approfondimento