Lieven Maesschalck, fisioterapista della nazionale del Belgio, ha raccontato ai microfoni dell’emittente belga Sporza le strategie e le decisioni prese in merito alla condizione fisica dei giocatori prima delle partite del Mondiale. Desta ovviamente grande curiosità capire quale sia stato il piano preparato per Romelu Lukaku, che tornava a disposizione per giocare dopo diversi mesi di assenza con l’Inter, intervallati solamente dai 30 minuti disputati in totale contro Viktoria Plzen e Sampdoria, a fine ottobre. Il nome di Maesschalck, peraltro, era già circolato ad inizio settembre, quando Lukaku aveva deciso di recarsi da lui, definito Il mago dei muscoli, per provare a rientrare più velocemente dall’infortunio muscolare subito pochi giorni prima.
“Il CT Roberto Martinez è uno che ascolta lo staff medico e col quale discute di tutto. Nel caso di Lukaku, ha avuto un peso anche il fatto che, per esempio, non giocasse da mesi. Sarebbe riuscito ad esserci per la Croazia, ma l’accordo era che non avrebbe giocato per 90 minuti. Fisicamente Romelu non poteva reggere un’intera partita, quindi bisognava fare una scelta: lasciarlo partire titolare o meno. Fargli giocare 45 minuti o 60 minuti, ma non di più”, ha rivelato Maesschalck. Alla fine, contro la Croazia, Lukaku è entrato ad inizio ripresa, mangiandosi quattro occasioni da gol e non riuscendo a far muovere il risultato dallo 0-0 iniziale.
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