Ad incoraggiare l’Inter a poche ore dalla partita più importante sino a questo momento della stagione, ci ha pensato un grande ex come Maicon. Uno degli eroi del Triplete che la Champions League l’ha vinta da protagonista e che sa come si giocano certe gare da dentro o fuori.
Intervistato sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, l’ex terzino brasiliano ha spiegato innanzitutto cosa servirà stasera all’Inter dinnanzi ad un Atletico Madrid pronto a dare tutto per ribaltare il risultato dell’andata: “Serve una qualificazione col cuore e con la testa, stando sempre sul pezzo. Vedere l’Inter di Inzaghi diverte sempre, anche nelle partite difficili come questa”.
THURAM – “Positivo come me? Si vede che è una persona positiva, e come attaccante lo abbiamo scoperto tutti: porta i difensori dove vuole, protegge la palla, sa scambiare e vede pure la porta. È una sorpresa, ma un carattere allegro e solare aiuta sempre a stare in un gruppo. Noi nell’anno del Triplete, appena fischiava l’arbitro, diventavamo guerrieri, ma prima e dopo riuscivamo sempre a scherzare”.
ATLETICO – “E’ tosta. Ma tosta davvero. Morata e Griezmann sono imprevedibili. L’Inter all’andata ha dimostrato di essere superiore, ma non ha segnato il secondo gol che meritava, e adesso le tocca giocare con un vantaggio minimo in un ambiente caldissimo. È la classica partita che va gestita senza ansia, ma Inzaghi ha dimostrato di poterlo fare. Se passa, la fiducia, che è già alta, cresce ancora di più. E poi chissà…”.
COME IL TRIPLETE – “È vero che la squadra segna tanto, ma per me la maggiore forza è in difesa. Prende pochi gol, ma ti permette di far partire l’azione. Acerbi, Bastoni, ma pure Pavard, difendono all’italiana, stanno sull’uomo, ma sono bravi con la palla. Questa Inter gioca così bene anche grazie al loro lavoro. Una grande difesa per me è stata la chiave del 2010, questo è forse il punto in comune tra noi e la squadra di oggi. Noi avevamo Milito davanti a fare la differenza, grazie anche a una squadra che apparecchiava tutto alle sue spalle. Oggi c’è Lautaro che ha caratteristiche diverse da Diego, ma sotto porta non perdona alla stessa maniera. Lo aspettiamo pure a Madrid, ma cosa chiedergli di più rispetto a quello che sta facendo?”.
ESTERNI – “Inzaghi sceglie anche in base all’avversario. In apparenza Darmian è più difensivo di Dumfries, ma anche lui ha fatto dei begli assist e dei grandi cross: sa spingere anche se è attento dietro. E non è vero che Denzel in copertura non sia bravo, ha grandi doti fisiche che lo aiutano. Diciamo che a destra siamo coperti, ma anche a sinistra non è male quel piede che ha Dimarco…”.
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