Mancini presenta Atalanta-Inter: “Gara difficile, ma dobbiamo vincere”
Roberto Mancini, nella conferenza stampa, ha presentato Atalanta-Inter, gara valida per la 23a giornata di campionato. Match tradizionalmente ostico per i nerazzurri, che all'”Atleti Azzurri d’Italia” non vincono dal 6 aprile 2008, e anche in quel caso sulla panchina interista sedeva Mancini. Ecco le sue parole:
ATTEGGIAMENTO – La squadra mi dà garanzie ogni giorno, perché lavorano intensamente e migliorano ogni giorno. Poi in 960′ tutto può accadere, a volte decidono gli episodi. L’atteggiamento sta diventando molto positivo, ma non so cosa potrà accadere, è difficile dirlo prima.
EUROPA LEAGUE – Ora è più importante l’Atalanta e dare continuità ai nostri miglioramenti, non credo di dover fare turn-over per giovedì perché in quattro giorni tutti i giocatori possono recuperare tranquillamente.
PODOLSKI – Io credo che lui all’inizio ha fatto buone prestazioni, poi è calato. Secondo me la causa è al condizione fisica. Ma ha qualità, esperienza e può darci una grande mano in campionato.
TERZO POSTO – Se le vinciamo tutte le raggiungiamo (ride, ndr). Finché c’è speranza bisogna credere in tutto, non bisogna mai abbandonare nulla. Però bisogna pensare alla prossima partita, che non è affatto semplice. Se tra 5-6 partite le vinciamo tutte, poi vediamo.
ULTIMA VITTORIA – Sono stato io a vincere l’ultima gara a Bergamo? Ricordo che segnò Balotelli, che giocò da esterno sinistro. Fu una partita difficilissima.
ATALANTA – Vengono da una sconfitta, forse immeritata. E’ una squadra molto solida, difficile da affrontare perché è una squadra che concede pochissimi spazi, è molto compatta, ha in attacco giocatori che ti mettono in difficoltà. Non meritano la classifica che hanno, sarà sicuramente una partita molto dura.
SCOSSA – In questo momento tutta la squadra può avere questa strada aperta verso un miglioramento generale. Ogni giocatore può dare a suo modo la scossa e tutti insieme possono fare qualcosa di importante.
YAYA TOURE’ – Il campionato italiano ha bisogno di portare in Italia i grandi giocatori per tornare ad essere uno dei migliori campionato al mondo, come lo siamo stati per 25 anni. Yaya può essere uno di questi, anche se non è semplice portare giocatori di questo calibro in Italia in questo momento. Se ci riuscissimo sarebbe importante per tutto il calcio italiano.
DIFFICOLTA’ IN TRASFERTA – Le partite sono tutte difficili, in casa e fuori, soprattutto quando si tenta di migliorare e di avere qualcosa di diverso. Non c’è grande differenza tra casa e fuori tant’è vero che abbiamo avuto difficoltà sia in casa che in trasferta. Per una grande squadra non dovrebbe cambiare nulla tra casa e fuori casa. E’ una delle cose che se riuscissimo a migliorare diventerà fondamentale.
SANTON – Ha fatto due partite in quattro giorni dopo aver giocato pochissimo, credo abbia bisogno di recuperare un po’ di più, cosa che in questo momento non può fare perché abbiamo alcuni giocatori infortunati
BROZOVIC – Ha mostrato cose buone, io andrei con calma sui paragoni, come quelli con Stankovic. E’ giovane, ha bisogno di giocare, di ambientarsi al calcio italiano. Credo comunque che le qualità le abbia.
ICARDI – L’ho sempre visto tranquillo, difficilmente lo vedo preoccupato e questo è un grande vantaggio per un giocatore. Esultanza? Se lui fa due gol ogni partita e non esulta a me va bene uguale. Credo però che fare gol è la cosa più bella di una partita. Non credo che in questo momento possa rifiatare: sta bene e spero che continui a far gol.
KOVACIC – Mateo è ancora giovane, quindi non ha ancora un ruolo ben definito. Le qualità che ha possono portarlo a giocare in diversi ruoli, poi dipenderà molto da lui perché arriverà il gioreno in cui deciderà dove giocare. Oggi potrebbe giocare ovunque. Regista? Ha le qualitàt ecniche per farlo, ma per giocar lì uno deve avere una testa diversa, deve dare equilibro alla squadra, capire quando attaccare e quando mantenere la posizione, cose che un giovane forse non sa ancora fare. E’ normale che alterni buone prestazioni ad altre meno buone. Domani potrebbe giocare? Certo.
GIOCARE OGNI TRE GIORNI – Non mi preoccupa, giocare è sempre meglio che allenarsi. La cosa che mi preoccupa è il fatto di avere infortunati: se li recuperiamo in fretta non sono preoccupato, anzi spero di giocare tante partite da qua a maggio. Quanto manca per la mia Inter? Credo ci voglia ancora un po’ di tempo ma questo non vuol dire che non si possa migliorare sempre.