Mancini: “Io al Bologna? Vorrei allenare una squadra che dopo tanto torna a lottare per lo scudetto”
Con il presidente Joey Saputo, la piazza rossoblù può tornare a sognare un posto tra le big del calcio italianoIntervistato dal Corriere di Bologna, l’ex tecnico dell’Inter, Roberto Mancini, ha parlato della situazione societaria del club di Joey Saputo e della possibilità di portare in alto la squadra rossoblù.
SAPUTO – “Il Bologna ha avuto la grande fortuna di essere stato scelto da lui; ha potenzialità economiche importanti, ma soprattutto è una persona meravigliosa. Io tifo per lui, spero che abbatta tutte gli ostacoli e faccia un grande Bologna, perché dopo tanti anni Bologna ha di nuovo il diritto di sognare. Capisco anche la gente che vorrebbe gli investimenti sulla squadra, ma ha ragione Saputo quando dice che prima bisogna fare le infrastrutture. Quando vengo a Bologna, leggo sempre che ci sono problemi da risolvere anche per lo stadio. Così non si può mai partire“.
BOLOGNA – “Con la crescita dei suoi giovani. Il Bologna si deve consolidare a metà classifica per poter fare il salto di qualità. Da tifoso aspetto con fiducia che diventi una grande squadra. Se hai Saputo come presidente, sì, è possibile. Non tutto in una volta, è evidente. L’importante è che nessuno lo faccia disamorare. Non vedo perché il Bologna non possa diventare una tra le prime 5 società in Italia. È chiaro che dovrà avere una strategia e comprare i giovani italiani più bravi, proprio come faceva Mantovani alla Sampdoria. Ora come quella Samp, anche il Bologna ha l’uomo giusto al comando. Sarò un illuso ma sono convinto che rivedremo lo stadio pieno. Per il Bologna e non per l’arrivo della Juve o del Milan“.
PANCHINA? – “Bologna ce l’ho nel cuore, non nascondo che vorrei essere io l’allenatore di una squadra che dopo tanto lotta di nuovo per vincere uno scudetto. Se e quando accadrà, dipenderà solo da Saputo. Se lui vorrà, prima o poi potrà accadere“.
DESTRO – “Posso parlare da spettatore, anche se lo conosco dai tempi delle giovanili dell’Inter: ha qualità, le ha sempre avute, ma deve metterci più rabbia. Così rischia di buttarsi via“.
ITALIA O ESTERO? – “Se potessi scegliere, tutta la vita all’estero“.
TECNICI ITALIANI – “Sono i più bravi del mondo, conoscendo quasi tutto del calcio, riuscendo a farsi seguire dai giocatori. Poi perché dove vanno, fanno bene e spesso vincono. Il peggio è sempre l’inizio. Sta facendo un’impresa Antonio, perché il Chelsea è una grande squadra, ma non è una società facile. La squadra più forte della Premier è il Manchester City“.
PREMIER – “Tutto resta affascinante in Premier. Gli stadi sempre pieni, i tifosi, gli arbitri che non fischiano mai. Da italiano ho tanti rimpianti: per decenni abbiamo avuto il campionato migliore del mondo ma abbiamo fatto poco per rimanere lassù. Stadi fatiscenti, perdita di spettatori. Colpa nostra. Anche se in Premier gli allenatori stanno cominciando a pagare le colpe degli altri, l’Italia resta imbattibile in questo senso“.
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