Mancini confessa: “Chiamai Balotelli. Medel nel derby..”
Roberto Mancini a ruota libera su mercato, scelte tattiche, derby e Nazionale.A margine del derby della Madonnina che andrà ad impreziosire il quadro della terza giornata di Serie A, il tecnico dell’Inter Roberto Mancini è stato intervistato da GazzettaTv.
Si parte subito forte, con la “gufata” a Mihajlovic – “Ho sentito Sinisa anche ieri, gli ho detto: tranquillo, lo vincete voi anche questo di derby” – per poi virare subito sulle mosse tattiche e sulla possibilità di schierare Medel centrale difensivo al posto di Miranda: “Medel centrale? Potrebbe essere. Lì ci sa stare, ed anche molto bene. Ma può anche giocare a centrocampo: se metto insieme Felipe Melo e Gary allora l’interno sarà Melo, mentre in difesa, se Miranda non ce la facesse, in quel caso giocherebbe Ranocchia. E’ un giocatore della Nazionale, e l’anno scorso gli sono stati attribuiti errori non suoi. Se giocherà farà una grande partita. Tatticamente l’idea portata avanti è sempre un 4-3-1-2″.
Via, a questo punto, alle curiosità sull’ultimo mercato: “Yaya Touré voleva venire, poi ci ha ripensato. E’ un giocatore superiore, ci avrebbe cambiato da ogni punto di vista. Dybala? Era uno dei primi obiettivi, su di lui c’erano 2-3 squadre e l’ha preso la Juve. Avevo chiamato Imbula, poi ha scelto il Porto. Balotelli? Ci ho pensato per dare il cambio ad Icardi, gli voglio bene e so cosa può dare. Ma ha fatto prima il Milan. Ci siamo sentiti, voglio immaginarlo titolare dell’Italia ai prossimi Europei, perchè non vedo qui centravanti migliori”.
Sugli obiettivi stagionali: “Scudetto? Una grande squadra parte sempre per il top, e l’Inter lo è. Magari abbiamo meno chance di Juve e Roma, ma puntiamo al massimo, sempre. Ci vorrà tempo, ma la base è solida. Bisogna fare in fretta ad assemblare la squadra. Per le nostre prospettive saranno importanti le prossime 10 partite”.
Su Kondogbia e Montoya: “Kondogbia può giocare nei due davanti alla difesa, in un centrocampo a tre e vorrei che poco alla volta arrivasse ad affacciarsi di più verso la porta. Diventerà uno dei centrocampisti più forti. Montoya arriva da un campionato e un ambiente diversi, da una squadra che giocava prevalentemente in attacco e abituata a tenere palla. Non l’ho bocciato, ha solo bisogno di tempo”.
Chiusura sulla Nazionale: “Allenarla un giorno? Sarebbe una cosa molto bella”.