Mancini: “All’inizio Gnoukouri non mi piaceva. Ecco cosa manca all’Inter”
E’ l’uomo al quale Erick Thohir ha affidato la rinascita tecnica dell’Inter, il punto di riferimento di giocatori e tifosi, che anche nei momenti di difficoltà trovavano rassicurazione nel fatto che sulla panchina sedesse Roberto Mancini. Il tecnico jesino è stato intervistato da La Repubblica e ha toccato diversi argomenti, dai giovani allo spogliatoio, da Gnoukouri ai giocatori che mancano a questa Inter.
SPERANZA – “Vorrei si tornasse all’Italia e al calcio degli anni ’80: stadi pienissimi, con dentro i migliori giocatori al mondo”.
GNOUKOURI – “Lo vedo allenarsi con la prima squadra a novembre, appena arrivato: non mi piace. Due mesi dopo, al Viareggio, gioca una partita perfetta e lo faccio tornare con noi. Mi piace e lo lancio: può diventare un grande giocatore”.
GIOVANI – “Sono il nostro futuro. I calciatori giovani sono come i bambini di oggi: hanno tutto e subito, forse è anche colpa nostra che li viziamo. Per noi, il regalo a Natale di un vero pallone, profumato di cuoio, era una conquista meravigliosa”.
SPOGLIATOIO – “E’ formato da bravi ragazzi, ottimi professionisti. Poi è chiaro, devono migliorare. Dobbiamo crescere, anche se di miglioramenti ne ho visti tanti. Solo a Empoli non mi sono piaciuto. Abbiamo buttato punti in modo assurso, per immaturità”.
ERRORI – “Anch’io ho sbagliato: quando un allenatore subentra, ha bisogno di tempo per conoscere i giocatori. Magari ne valuta alcuni in modo positivo e altri no, poi il campo dà altre risposte. Io ero molto positivo, ma lo era stato troppo. Ci vuole tempo”.
COSA MANCA – “Mancano giocatori che in campo capiscano al volo le situazioni. Gente che parli, che guidi e che abbia tecnica straordinaria”.