Mancini: “Thohir ci tira sempre su di morale. Lottare è nel nostro dna, la squadra lavora. Shaqiri…”
Il tecnico nerazzurro ha risposto alle domande dei giornalisti alla vigilia della partita contro la Sampdoria. L’Inter dovrà assolutamente lasciarsi alle spalle l’amara sconfitta in Europa League e dovrà dimostrare di non aver accusato il colpo. Un Mancini emotivo che, oltre alle risposte ‘di rito’, ha ricordato i suoi quindici anni passati a Genova.
FcInter1908 ha raccolto tutte le parole di Mancini in conferenza stampa ad Appiano.
Kovacic’
“Sta bene. Un colpo e basta”.
Nagatomo convocato dal Giappone, andrà?
“No, abbiamo deciso di non mandarlo. Abbiamo parlato con l’allenatore, è stato gentile, ha capito che sta recuperando e non può perdere 5 giorni. Verrà qua a Milano a parlare con Nagatomo, lo ringraziamo. Non è pronto per domani, non si è ancora allenato con la squadra, tornerà dopo la sosta. E’ importante per noi, sicuramente ci è mancato in questo momento, ha caratteristiche diverse dagli altri terzini”.
Thohir?
“Dispiaciuto dopo la partita, ma molto positivo, vuole che la squadra arrivi in Europa League. E’ vicino alla squadra in questo momento anche se è dall’altra parte del mondo. E’ lui che tira su di morale noi, è una cosa molto bella. Credo che anche lui pensi che faremo il massimo per centrare l’Europa League e lottare l’anno prossimo”.
L’Inter ora può tirare fuori tutto il potenziale?
“Spero che sia possibile, ho avuto un’esperienza così al City, quando eravamo sotto di 8 punti. In quel momento lì, dopo la sconfitta con l’Arsenal, si è alleggerita e le ha vinte tutte. A volte queste cose capitano. Io credo che quando i giocatori danno il massimo a volte si perde, è capitato a noi, ma abbiamo fatto anche buone prestazioni, guardando le partite la squadra spesso non meritava di perdere. Bisogna ripartire dalle sconfitte”.
La squadra prende sempre gol. Rimedio?
“Non ci sono strade diverse dall’allenamento e dalla volontà di migliorare. Dobbiamo lavorare finché la squadra arriverà al momento in cui non prenderà gol. Le squadre forti non prendono gol, io dovrò farmi capire meglio”.
Mancini emotivo?
“Quando si è giovane può essere, ma poi tante esperienze ti aiutano a maturare. Dopo una sconfitta è normale che a nessuno piace perdere, ma poi bisogna capire che si deve essere forti per andare avanti e quindi bisogna lasciare da parte il dispiacere”.
Se l’Inter non dovesse avere le risorse, in cosa Mancini riuscirebbe a trovare spunto?
“Questo lavoro all’Inter è stimolante, che in Italia si soffra di più per una partita che va male è vero. Io credo che l’Inter troverà risorse per fare una squadra competitiva, sono troppi anni che l’Inter arriva in queste posizioni, non fa parte del dna dell’Inter, sarà importante fare una squadra più competitiva, anche con tanti giocatori che sono qua. Sono convinto che tutti miglioreranno con giocatori di esperienza, ma è importante che l’Inter lotti per il vertice”.
Miha ha detto che in futuro gli piacerebbe lavorare con Mancini, lui da allenatore. Le piacerebbe?
“Potrebbe accadere un giorno, non voglio fare l’allenatore fino a 80 anni, voglio lasciare il posto ai giovani. Potrebbe accadere”.
Non giocare contro il Parma, con la sosta, ti preoccuperebbe?
“Penso che giocheremo, il Parma domani gioca. Credo che giocheremo. Se non si dovesse giocare troveremo qualcosa per fare partite”.
La squadra ha dato tutto?
“Mi dispiacerebbe se passasse il concetto che la squadra non lavora, io non sono così buono come può sembrare. Purtroppo è andata così in certe situazioni. La squadra ha dato quello che poteva dare, forse dopo l1-1 si poteva fare qualcos ain più, lasciando da parte le cose tecniche, le prestazioni calcistiche, andando oltre una partita di calcio normale. Bisognava fare il 2-1 e dare al pubblico la sensazione di potercela fare, sarebbe stata una bella cosa.”
Ferrero?
“Non lo conosco bene, mi sembra simpatico. Per giudicare una persona bisogna conoscerla bene”.
Se vinci cosa fai?
“Genova fa parte della mia vita, 15 anni non si possono dimenticare, sono stati anni straordinari, ho giocato in una grande squadra, con grande presidente, allenatore. Sono 15 anni straordinari, ma sono un professionista, l’Inter poi è un altro pezzo della mia vita. Sarà una partita emozionante, per me è un piacere tornare a Genova”.
Qualcosa che non faresti?
“Quando si subentra, bisogna conoscere bene la squadra. Errori se ne possono fare, è la normalità, anche perdere tempo su certe cose. Fa parte del lavoro, ci sta”.
Alibi per i giocatori?
“No, io dico la verità. Hanno fatto il massimo in allenamento, poi purtroppo non sono arirvati i risultati. Alla fine contano le vittorie, in questo momento purtroppo siamo in difficoltà, ma non ci si può abbattere. L’Inter del passato con giocatori straordinari non riusciva a vincere, poi lavorando ci siamo riusciti. Non bastano 5 mesi, ci vuole un po’ di tempo, arriveranno anche momenti più belli”.
Ripensamenti sulle scelte?
“Formazioni e scelte vanno fatte, sempre, poi si possono rivelare esatte o no. Io ho sempre cercato di fare la cosa migliore, poi come tutti si può anche sbagliare, nessuno è infallibile. Quando si cambia ci vuole tempo purtroppo, nessuno ha la bacchetta magica. nel tempo bisogna lavorare duramente, quando hai tante partite il lavoro è diverso. Ci sono stati errori, difficoltà, ma i giocatori hanno sempre dato il massimo dal primo giorno di allenamento ad oggi. Non siamo riusciti a dare soddisfazioni in EL, ma speriamo di finire bene il campionato”.
Shaqiri come sta? Può giocare?
“Sta abbastanza bene, ieri si è allenato, ci sono possibilità”.
Meglio non andare in Europa?
“Dobbiamo fare il massimo per andare in Europa League, può portarti ad altre competizioni, faremo il possibile per raggiungerla e fare una squadra per lottare su entrambi i fronti”.
Sinisa in più rispetto a te?
“L’età, è più giovane, non è una cosa da poco”.
Incrocio con Mihajlovic. L’anno prossimo da avversario al Milan?
“Io gli voglio bene come a un fratello, gli auguro le migliori cose e sicuramente se sarà sulla panchina del Milan, per lui sarà una grande cosa, è un grande club, è una grande opportunità. Potrò vederlo di più, è un grande allenatore, merita grandi squadre”.
Molti tifosi si chiedono se la tua visione sulla lotta scudetto è ottimistica. Per lottare per il vertice quanto va cambiata?
“A parte il dispiacere di tutti noi e dei tifosi quando si perde e si va fuori da una competizione, lo sconforto in 24 ore deve lasciare il posto alle cose positive. Io credo che in questo momento ci sono ancora 11 partite e il campionato va giocato al massimo fino in fondo, con 33 punti a disposizione tutto è possibile, dobbiamo fare il massimo fino in fondo noi. Io credo che l’Inter possa lottare per il campionato, possa essere al vertice, potremo fare insieme la preparazione, ci saranno giocatori nuovi che daranno una mano. Sono convinto che lotteremo. Ora però dobbiamo pensare all’attualità”.