FOCUS – Brutta senz’anima
Mancini Inter: una squadra brutta e senz’anima
Il fondo è stato toccato, più in basso c’è solo la lotta salvezza che, almeno per il momento, sembra essere uno strazio che si può evitare. Brutta, molle, senza carattere e senza anima, l’Inter sta dando il peggio di sé e il pareggio contro un Parma fallito e praticamente già retrocesso è l’ennesima scena di un film dell’orrore. Lo specchio di questa stagione disgraziata sta proprio in un quel misero punticino contro i ducali, quel 2 a 0 al Tardini con doppietta di De Ceglie fu un flop clamoroso, il pareggio di sabato è ancora, se possibile, più paradossale.
C’è la “bella senz’anima” di Cocciante e c’è la brutta senz’anima firmata Mancini. Il tecnico non ne azzecca una ma, ad onor del vero, chiunque decida di schierare e qualunque sia il modulo, il risultato è sempre lo stesso: uno spettacolo approssimativo e spiacevole alla vista. Si è perso per strada anche quel briciolo di cuore, quelle reazioni di orgoglio come quella di Guarin a Bergamo contro l’Atalanta, dopo la contestazione della partita precedente.
Si vivacchia, come se tutto fosse già finito, anche se la matematica regala ancora speranze europee, sembra che i giocatori entrino in campo pensando già alla doccia di fine partita, tutti hanno smarrito le loro qualità, i motivi più o meno validi per i quali indossano quella maglia che appena 5 anni fa è stata sul tetto del mondo. Il condottiero, Mancini, che al momento delle firme pensava nella sua testa che un posto in Europa League fosse ampiamente alla portata, è stanco, tirato in volto e non sa più come sbrogliare questa matassa. Son finiti i sorrisi, le speranze, è arrivato il momento del pugno duro, delle punizioni e delle incazzature, sperando che questo possa servire per dare la scossa.
Nove partite, per molti un’agonia, esauriti i bonus, gli obiettivi. L’Inter il prossimo anno giocherà solo campionato e Coppa Italia e per questo motivo si pianifica il futuro. Rivoluzione è il termine più usato e abusato, in pochi rimarranno ma in molti saranno sotto la lente d’ingrandimento di allenatore e società per guadagnarsi la riconferma.
C’era l’Inter dei senatori e di un gruppo di intoccabili, adesso nessuno può puntare un euro sulla sua permanenza in nerazzurro, a parte Mancini, che gode di un credito illimitato dell’ambiente e della società. Giusto, cambiare non porterebbe a nulla, ma di figure di …. se ne sono viste tante, troppe.
C’era una volta l’Inter che ribaltava 2 gol in tre minuti, adesso risulta faticoso anche il compitino, il tutto rigorosamente senz’anima, chiedere quella è chiedere troppo di questi tempi…