Mancini-Mazzarri, con tre mosse il Mancio ha messo in scacco il toscano
Continua il confronto tra l’ex allenatore dell’Inter Walter Mazzarri e l’attuale allenatore Roberto Mancini. Un paragone, per la verità, che sembra interessare più la carta stampata che i tifosi nerazzurri. In questo match tra i due tecnici, Mancini ha raggiunto WM, grazie a tre mosse. La prima è quella di aver abbandonato l’aplomb e l’immagine da “Lord” inglese che si era costruito tornando a multe urla facendo capire alla squadra ciò che pensava delle loro prestazioni in campo; la seconda corrisponde allo spostamento di Juan Jesus sulla corsia di sinistra, dove può far valere maggiormente il fisico e sganciarsi più facilmente dalla linea difensiva, ma anche alla rinnovata fiducia verso Handanovic; infine, la terza mossa è consistita nel rispolverare giocatori che erano finiti ai margini della squadra come Vidic ed Hernanes, lasciando in panchina a riflettere i nerazzurri meno in condizione come ad esempio Shaqiri, ma anche Kovacic, decisione questa che sembra dare i suoi frutti, dato che il croato era apparso in miglioramento entrando a partita in corsa contro la Roma, ma anche lanciando i giovani e dando loro fiducia come nel caso di Assane Gnoukouri.
Grazie a queste mosse l’allenatore nerazzurro ha messo in scacco Mazzarri, le due medie punti, infatti, grazie alla vittoria di Udine, si pareggiano: Mancini ha conquistato 32 punti in 22 gare, il suo predecessore 16 punti in 11 incontri. Quindi 1,45 per entrambi gli allenatori.