Materazzi: “Ecco perché Mancini è una grande scelta! Domani vince l’Inter 2-0, e su Vidic vi dico…”
Marco Materazzi
Marco Materazzi
E’ un Marco Materazzi carico per il derby di domani sera, quello che parla a Goal.com; risposte a 360°, da Fernando Torres a Nemanja Vidic passando per Roberto Mancini, poi dice perché scarterebbe l’idea di Adriano Galliani di formare un’unica squadra di Milano. Durante i 4 anni di permanenza nella città della Madonnina sotto la guida del tecnico jesino, Materazzi ha racimolato 3 Scudetti, 2 Coppe Italia e 2 Supercoppe Italiane. Poco? “Mancini è la migliore scelta possibile. Conosce bene la città, l’ambiente e il campo di allenamento. Sa tutto e sa come si vince, essendoci riuscito già in passato. L’obiettivo? Credo che con Mancini, il miglior tecnico della Serie A insieme a Garcia, l’Inter possa arrivare al terzo posto in classifica. Rientrare in Champions League è fondamentale“. Poi Matrix commenta così il nuovo Milan di Filippo Inzaghi: “Ho saputo che alcuni giocatori non erano felici con Seedorf, Inzaghi ha sicuramente una personalità diversa. Non so se sia meglio o peggio ma credo avessere bisogno di cambiare“. Poi parla di due nuovi acquisti di Inter e Milan, rispettivamente Nemanja Vidic e Fernando Torres: “Per quanto riguarda Vidic penso che arrivare in una squadra che non funziona sia meno semplice che integrarsi in una che funziona. Torres invece è un buon giocatore ma da cinque-sei anni non segna. Spero che continui a farlo anche nel derby“. E per il pronostico prevale il cuore a strisce nerazzurre: “Vincerà l’Inter per 0-2“. Poi c’è spazio anche per rispondere all’amministratore delegato milanista Galliani sulla possibilità di unire le due società per formare un’unica squadra calcistica di Milano: “Non mi piace questa idea. L’Inter è l’Inter“. Infine la sua formazione personale di sempre di Milan ed Inter unificate, con un pizzico di nostalgia del passato: “Julio Cesar; Maicon, Materazzi, Samuel, Chivu; Vieira, Pirlo, Gattuso, Kakà; Eto’o, Milito. Con questa squadra vinceremmo contro chiunque. Ho lasciato fuori gente come Nesta e Shevchenko ma undici sono davvero troppo pochi“.