Marcus Thuram: “Inter fortissima, difficile dire chi sia il migliore. Però ho una grande ammirazione per Lukaku”
La giovane stella del Borussia Mönchengladbach presenta la sfida di San SiroNonostante la giovane età è una delle stelle del Borussia Mönchengladbach di Marco Rose, nonché figlio d’arte del grande Lilian. Marcus Thuram, classe 1997, guiderà l’attacco dei tedeschi mercoledì sera contro l’Inter a San Siro. Per presentare la gara, La Gazzetta dello Sport lo ha raggiunto con i propri microfoni: ecco le parole del giovane talento francese.
Pronostico – “I pronostici non si fanno. Mio papà ha segnato una doppietta nella semifinale del Mondiale di Francia del 1998: chi lo avrebbe mai detto?”.
Giocare in Italia – “È emozionante. Sono nato a Parma, mio padre è stato tanti anni da voi. Papà mi ha confidato che per lui è strano vedermi in campo a San Siro, dove ha giocato tante partite importanti. Non mi preoccupa però giocare in stadi così importanti, anzi mi godrò l’esperienza: giocare al Bernabeu e a San Siro per me è sempre stato un sogno”.
Tifoso del Milan – “Non so perché, ma quando papà giocava per la Juve, tifavo per il Milan, quando è passato al Barcellona tifavo per il Real Madrid. Adoravo Sheva e Crespo, ma adesso sono tifoso solo del mio Borussia. Per questo per me non sarà un derby. Lo sarebbe stato se avessi giocato contro l’Inter di allora, che affrontava il Milan di cui ero tifoso. Sarebbe stato un derby se avessi giocato contro Adriano, Vieri e Martins. Voglio soltanto segnare per il Borussia”.
Inter – “È una squadra fortissima: dal portiere fino all’attaccante è difficile dire chi sia il migliore. Però ho sempre avuto una grande ammirazione per Lukaku. Lo seguivo quando era giovanissimo, per me è sempre stato una fonte di ispirazione. Spero di diventare più forte di lui, lavoro tutti i giorni per diventare uno dei migliori al mondo”.
Ibrahimovic – “Quando hai Zlatan in rosa è un vantaggio per tutti. Giocatori e club. Lui ti motiva a vincere, a fare il massimo per riuscirci”.
Calcio post-Covid – “In questi mesi abbiamo capito davvero quanto siano importanti i tifosi. Si dice spesso, ma adesso abbiamo visto la differenza. I tifosi nei momenti difficili della partita ti spingono, fanno pressione sugli avversari, e questo in campo ti aiuta. E anche il boato ai gol trasmette emozioni che di danno energia”.
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