Marelli: “Rete del Parma da annullare per regolamento. Rigore all’Inter? Il non intervento del VAR è un errore”
All'appello mancano anche due rossi per due interventi scomposti di Gagliardini e StulacPremessa da fare: l’arbitraggio di Manganiello non può valere come giustificazione. L’Inter di Luciano Spalletti non poteva fallire l’appuntamento con i 3 punti ieri pomeriggio contro il Parma a soli 3 giorni dall’esordio in Champions League contro il Tottenham e dopo un avvio a campionato dove di certo non erano già mancati passi falsi. Ma allo stesso tempo c’è da dire che le decisioni dell’arbitro della sezione di Pinerolo hanno influito e non poco sulle sorti del match.
Puntuale come sempre la moviola dell’ex arbitro Luca Marelli che ha cercato di fare chiarezza sul suo sito sugli episodi più importanti del match.
– L’arbitraggio di Manganiello: “Manganiello ha diretto la gara di San Siro in modo pessimo: tante scelte incomprensibili, enorme confusione a livello tecnico e disciplinare, troppi errori anche comportamentali, sempre all’inseguimento della partita”.
– Il fallo di Gagliardini: “Il contrasto di Gagliardini su Di Gaudio è senza dubbio da ascrivere alla categoria dei falli gravi di gioco: velocità elevata, pallone non più giocabile, gamba destra del centrocampista altissima, contatto molto pericoloso per l’incolumità dell’avversario. Il cartellino rosso è l’unica ipotesi plausibile: Manganiello, incredibilmente, non fischia nemmeno il fallo, lasciando proseguire il gioco che verrà interrotto dai giocatori dell’Inter che metteranno successivamente il pallone oltre la linea laterale. In questa occasione sbaglia in primo luogo il quarto ufficiale: impossibile che non abbia visto nulla a sei metri di distanza, soprattutto perché sta osservando proprio quel contatto. Ed anche il VAR doveva intervenire”.
– L’intervento di Stulac: “Al minuto 24 contrasto ruvido a centrocampo tra Stulac e Gagliardini. Manganiello questa volta si accorge del fallo commesso ed ammonisce il giocatore del Parma. Il posizionamento è perfetto, così come quello del quarto ufficiale. Difficile comprendere, al contrario, il motivo per cui l’arbitro abbia optato per il cartellino giallo. La differenza del precedente episodio (Gagliardini su Di Gaudio) la gamba di Stulac non è sollevata da terra ma ciò conta molto relativamente, dato che sono presenti tutti i parametri necessari per qualificare il tackle nella categoria del fallo grave di gioco: pallone già ampiamente lontano, velocità, piede a martello, ginocchio teso”.
– Il presunto fallo di mano di Dimarco: “Al minuto 56, su un cross al centro dell’area di Perisic, Dimarco intercetta e devia il pallone, destinato a uscire dal terreno di gioco. Il braccio del difensore parmense è in posizione molto distaccata dalla figura. Tale aspetto rende chiaro il corollario: il tocco di braccio di Dimarco andava punito con un calcio di rigore a favore dell’Inter. Forse qualcuno rimarrà stupito ma Manganiello ha solo una colpa in questo caso: essere stato troppo passivo tatticamente. Come vediamo dalla prima immagine, al momento del tocco di braccio l’arbitro è quasi fermo e completamente impallato da due giocatori del Parma. Il non intervento del VAR Rocchi è un errore. Si tratta di calcio di rigore, indiscutibile”.
– Il gol di Dimarco: “Regolamento alla mano, la rete avrebbe dovuto essere annullata. Le reti annullate per fuorigioco non prevedono “on field review“. In questo caso, al contrario, la “on field review” sarebbe stata necessaria perché non si trattava di semplice rilevazione della posizione irregolare ma di una valutazione soggettiva che, come tale, è deferita solo ed unicamente all’arbitro centrale. In questo caso, pertanto, avrebbe dovuto essere Manganiello a visionare le immagine e decidere se la posizione dei due calciatori parmensi fosse da ritenere punibile”.
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