Ennesima intervista rilasciata da Beppe Marotta nelle ultime ore quella che ha visto protagonista l’amministratore delegato dell’Inter questa mattina sulle frequenze di Radio Anch’Io Sport. Il dirigente varesino, nello specifico, ha toccato diversi temi dando spunti assolutamente interessanti. Dal futuro di Antonio Conte per il quale si è detto ottimista, alla ricerca positiva di un partner da parte di Suning fino ad arrivare ai problemi che oggi soffre interamente il mondo del calcio e che la Superlega cercava di risolvere, nonostante alcuni evidenti errori commessi da parte dei club. Le parole di Marotta:
SCUDETTO – “E’ una grandissima soddisfazione, un’impresa storica, un’opera d’arte come ha detto Conte. Dietro le grande vittorie ci sono tante fatiche e una cultura del lavoro. Svolta del campionato? La crescita attiva dalla stagione passata, questo nuovo percorso è iniziato l’anno scorso e i lavoro di Conte è continuato ed è riuscito ad inculcare i suoi principi vincenti”.
GESTIONE CONTE – “Ho tanti anni di esperienza e di allenatori ne ho avuti tanti, un allenatore vincente ha sempre nel suo dna qualche aspetto spigoloso, ma per essere vincenti bisogna essere così. Conte è questo, è un vincente e quest’anno non abbiamo avuto nessun problema, è una persona trasparente e dice sempre quello che pensa, una caratteristica assolutamente positiva”.
FUTURO CONTE – “Probabilità che resti? Spero 100%. Sappiamo che siamo in un momento economico complicato, questo incide nei grandi club, senza match day non abbiamo introitato circa 70 milioni e chiaramente la forza sul calciomercato sarà ridotta. Faremo confronti legittimi a fine stagione, ma che immagino saranno fatti anche in altri club ed è giusto così. Si fa un consuntivo di fine stagione e bisogna ragionare su costi certi e ricavi incerti. Ci siederemo con Antonio e lo ascolteremo, ma credo ci sia un giusto e sano ottimismo”.
MERCATO – “Non voglio anticipare quelle che saranno le linee guida della società, anche perché non le conosco. Siamo in un momento particolare, ci troviamo in difficoltà economica. Bisogna trovare un modello nuovo, ma al di là di un aspetto economico ci sono altri aspetti che svolgono un ruolo altrettanto importante e noi come Inter li abbiamo”.
FUTURO SUNING – “La proprietà sta lavorando per il bene dell’Inter, l’obiettivo è arrivare ad un accordo con un partner e far confluire nelle casse la liquidità che serve. So che c’è un grande ottimismo in questo momento, ma non bisogna dimenticare che la proprietà in questi anni ha profuso investimenti importanti e meritano un grande rispetto. Poi le difficoltà economiche che stanno vivendo le grandi aziende portano a fare considerazioni un po’ diverse rispetto al passato recente”.
GRUPPO – “La squadra è ad immagine e somiglianza dell’allenatore ed è giusto che sia così, Conte ha una filosofia vincente. La squadra ha dimostrato di meritarsi questo ruolo, la statistica dice che noi siamo ad 82 punti e l’anno scorso la Juventus a questo punto della stagione ne aveva 80. E’ un punteggio rilevante, mancano 4 giornate e 12 punti potenziali. Chiaro che quando vinci uno scudetto il sapore è sempre bello. Normale dire che alla Juventus negli scudetti successivi c’erano meno difficoltà, qui si viveva una certa instabilità ed uno dei principali obiettivi era creare stabilità e serenità”.
INVESTIMENTI – “Un luogo comune dice che non sempre chi più spende più vince. L’Atalanta è un esempio virtuoso di come si possa competere ad altissimi livelli senza spendere eccessivamente. In questo momento è doveroso ridurre dei costi che trovano in questo momento la voce più alta negli stipendi, non sono più supportabili ed è lì che bisogna lavorare”
VICE-HANDA – “La programmazione prevede sempre che bisogna fare degli interventi mirati, Handanovic è il nostro capitano ma noi dobbiamo sempre guardare avanti in tutti i settori della squadra”.
SUPERLEGA – “Il progetto Superlega è nato dalla pressione dei proprietari dei 12 club, perché il modello vigente non garantisce stabilità. Il calcio di oggi va verso un modello di business, quindi è normale che la Superlega è nata da una preoccupazione al sistema di adesso. E’ nata con modalità e tempi sbagliati, ma non dimentichiamoci che da tutte le cose bisogna trarre degli insegnamenti. Questo calcio va rivisto, altrimenti si va verso il default”.
AMBIZIONI FUTURE – “La seconda stella è affascinante ed essere protagonisti di quel momento sarebbe il massimo per un dirigente, per tutti. La Champions League è il trofeo che tutti i club vorrebbero alzare, oggi c’è tantissima competizione e non a caso le 4 finaliste di quest’anno sono tra i club con il fatturato più alto. Bisogna avere la capacità di valorizzare al massimo le risorse e creare una squadra competitiva”.
SENZA CONTE – “Piano B? No, non c’è. C’è solo un piano A e spero che Conte possa continuare questo ciclo, c’è un grandissimo feeling tra lui e squadra, società e tifosi. Ci sono tutti i presupposti per far bene”.
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