Marotta: “Abbraccio tra Icardi e Perisic? Gesto molto bello. Il gap dalla Juventus è ancora notevole”. E su Spalletti-Conte…
L'amministratore delegato della parte sportiva dell'Inter è intervenuto sulle frequenze di Radio 1 all'indomani della vittoria importantissima sul FrosinoneUna vittoria importantissima, una vittoria che avvicina sempre di più l’Inter alla riconferma in Champions League. Seppur con qualche sofferenza non prevista, l’Inter espugna il Benito Stirpe battendo per 1-3 il Frosinone. In attesa di capire quale sarà il futuro di Spalletti, Icardi e dell’intera squadra nerazzurra, ora l’intero ambiente è chiamato a non fallire l’obiettivo stagionale e a chiudere la pratica il primo possibile. Decisivo potrebbe essere proprio il big match in programma sabato prossimo contro la Roma: in caso di vittoria, l’Inter sarebbe vicinissima a riconfermarsi tra le più grandi d’Europa.
Beppe Marotta, amministratore delegato della parte sportiva dell’Inter, è intervenuto sulle frequenze di Radio 1 durante “Radio anch’io sport” per fare il punto sui temi più caldi che tengono banco in casa nerazzurra: “I primi mesi? Direi che c’è stata qualche difficoltà. Il passaggio dalla Juventus all’Inter comporta delle differenze oggettive per conoscere la vita del club ma ormai sono 42 anni che faccio questo lavoro. Quello che posso garantire all’Inter è la mia esperienza. La Juve reciterà un ruolo da protagonista ancora per molti anni, il gap è ancora notevole. Legato soprattutto ad un aspetto economico e al fatturato. L’Inter ha cambiato 3 proprietà negli ultimi anni, questo conta sicuramente qualcosa”.
Il futuro di Icardi: “Percentuali sulla sua permanenza? Sono difficili da fare nel calcio. Il ragazzo è una risorsa importante per l’Inter, ha un contratto ancora di due anni. Al di là dei rinnovi di rito, è uno dei migliori giovani attaccanti in circolazione. La volontà della società è importante ma conta anche quella del giocatore, la decisione verrà presa al momento giusto”.
L’abbraccio tra Perisic e Icardi: “Assolutamente è un bel segnale. Il caso che noi abbiamo gestito fa parte di questo mondo. Nello spogliatoio ci sono 25 giocatori che non devono essere per forza amici, ma prima di tutto professionisti nell’ottica di raggiungere l’obiettivo fissato dalle società. Il gesto di ieri è molto bello, testimonianza che la squadra è unita”.
Il futuro di Spalletti: “Ha un contratto ancora di due anni, l’Inter ha fatto gli stessi punti dello scorso campionato e siamo terzi. L’obiettivo è alla portata, l’allenatore spero possa raggiungere l’obiettivo primario. E’ giusto dare fiducia a Spalletti, con i fatti ha dimostrato di saper raggiungere qualcosa di importante”.
San Siro: “E’ una situazione importante. Dal punto di vista affettivo che commerciale. Deve garantire anche a livello sociale un valore importante ai propri tifosi e tutto questo porta ricavi, ma deve essere vissuto non come una cattedrale nel deserto ma come entità che permette di essere vissuta. Rappresenta un elemento importante. Gli introiti da stadio sono fondamentali, come testimoniato dalla crescita della Juventus degli ultimi anni. Stiamo facendo le dovute riflessioni”.
Tornare alla vittoria: “Si dice nelle ultime settimane che lo scudetto sia rappresentato dalla lotta Champions, questo perché la Juventus continua a crescere e le altre non riescono a starle dietro. La potenza dei bianconeri è indiscutibile da ogni punto di vista e questo le garantisce il predominio nazionale ancora per qualche anno. Scudetto o Champions, cosa prima? E’ più difficile vincere in Europa rispetto all’Italia, anche se quello europeo è un torneo e ci sono circostanze che possono aiutarti come il sorteggio o la condizione della squadra in un determinato momento, mentre nel torneo nazionale la più forte viene fuori. Si può comunque lottare con il coltello tra i denti per dar fastidio”.
Le voci su Conte: “Sono praticamente una conseguenza del fatto che Conte è sul mercato. E’ libero ed è un allenatore vincente. Ho avuto modo di lavorare con lui e posso dire che è molto forte. Ha dimostrato di vincere con la Juventus e Chelsea, è normale che venga accostato a diverse società. Spalletti ha creato una struttura di una squadra che è in continua crescita. Noi abbiamo Spalletti, è giusto esaltarlo per i risultati ottenuti”.
Dybala-Icardi: “Ho sottolineato già in precedenza il valore del nostro giocatore. Dybala rappresenta lo stesso per la Juventus. Lo conosco bene, è un professionista serio. Come anche Icardi lo è”.
Il prossimo mercato: “La volontà della società è quello di migliorare sempre. Dovremo affrontare questo mercato cercando di puntellare la rosa. Vanno migliorati alcuni aspetti, soprattutto a livello di esperienza. Stiamo trattando con Godin che rappresenta il modello di mercato che vogliamo adottare. Dobbiamo trovare dei giocatori che riescano a condizionare l’intero spogliatoio e portino una mentalità vincente. Dovremo comunque fare i conti con i paletti del Fair Play Finanziario che non ci permette di avere carta bianca”.
Inter-Juventus tra due settimane: “E’ il Derby d’Italia. Si lasciano da parte tutte le valutazioni di classifica, la Juventus arriverà qui con il tricolore sul petto e vorrà giocarsela”.
La Var: “Sono assolutamente favorevole alla tecnologia che sta contribuendo comunque ad eliminare in maniera notevole gli errori. Sui fuorigioco ormai ci siamo ma la VAR non è uno strumento perfetto, il problema più grande è quello legato ai rigori per fallo di mano e questo perché l’IFAB non si rende ancora conto che esista la tecnologia. Il regolamento torna ancora nella soggettività ed io auspico che ci siano regole più semplici”.
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