L’amministratore delegato dell’Inter, Beppe Marotta, ha concesso una lunga intervista a Corriere della Sera per parlare dei problemi che affliggono il calcio e lo sport italiano in generale. Il dirigente nerazzurro non ha digerito, come tutti in Serie A del resto, le promesse non mantenute dal Governo sul differimento delle imposte da versare dalle società: “C’è un freno politico verso lo sport che è un fenomeno di aggregazione, un deterrente sociale, migliora la salute dei cittadini. Lo sport d’élite ha risvolti eticamente impopolari, ma è il 13° comparto industriale del Paese, va attenzionato meglio”.
La Lega Serie A voleva i fondi di investimento. Perché avete bocciato l’idea, che poi altri (la Liga) hanno ripreso?
“Non ho nessuna preclusione. Il problema non è economico, il bilancio si sistema con il calciomercato o l’aumento di capitale. Le società falliscono per mancanza di cassa. I fondi garantiscono liquidità, devi però negoziare le condizioni d’ingresso. La serie A ha venti proprietari, un condominio dove non si è mai d’accordo”.
Lei è a.d. dell’Inter, è preoccupato per la situazione finanziaria del club?
“La nostra condizione è alla pari degli altri club e stiamo pagando regolarmente gli stipendi, anche gli ultimi di settembre. La contrazione finanziaria è legata ai mancati introiti da Covid. Il nostro azionista in 5 anni ha messo 1 miliardo di euro, eticamente non è sostenibile”.
La famiglia Zhang cerca finanziamenti o acquirenti per l’Inter? Quali progetti?
“Siamo usciti dal tunnel. C’è stabilità, la cassa dà tranquillità. Zhang ha passione. Il presidente ha ribadito più volte il proprio impegno a lungo termine nell’Inter”.
Avevate Lukaku e Hakimi e adesso giocano altrove.
“Vendo Lukaku a 115 milioni e lo sostituisco con Dzeko a zero: sul campo non c’è questo divario. Lukaku è andato via per prendere il doppio, in Italia certe cifre non possono esistere. Nel 2000 la serie A fatturava più di tutti, in 20 anni siamo diventati periferici”.
L’Inter è da scudetto?
“Sì. Non dobbiamo dispensare illusioni, ma l’ambizione è parte integrante del club. Dopo 8 giornate è presto per i bilanci, ce la giochiamo con tutti. L’obiettivo resta qualificarsi perla Champions”.
Dopo 8 giornate su cosa pensa di dover intervenire?
“Inzaghi sta lavorando bene, gli va dato il tempo di conoscere il fenomeno Inter. Magari alcuni gol erano evitabili, lì dobbiamo migliorare”.
Se arrivano offerte per i migliori, che farà l’Inter?
“La volontà del giocatore è determinante. Come manager non sono preoccupato del vendere, ma del comprare bene. Nessun club in Italia può garantire un grande stipendio a un calciatore”.
I rinnovi di Lautaro, Barella e Brozovic a che punto sono?
“Per Barella e Lautaro si va verso una gratificazione e un prolungamento del contratto: siamo vicini. Brozovic invece è in scadenza, servirà un po’ più tempo, ma ho fiducia”.
Come si potrà muovere l’Inter sul mercato?
“Non sono consentiti investimenti rilevanti. Oggi Lukaku a 75 milioni non potrei comprarlo. Ma non ci possiamo accontentare, servono investimenti mirati e contenuti”.
Come vi siete lasciati con Conte?
“Non abbiamo litigato. È un argomento delicato, dovrebbe esserci lui per discuterne tutti insieme”.
Il futuro di Marotta qual è?
“Aspettiamo che torni Zhang, credo si possa continuare assieme. Dopo l’esperienza Inter cercherò qualcos’altro fuori dai club. A me piace la politica dello sport, magari un ruolo istituzionale mi piacerebbe”.
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