Intervistato da Sette, inserto del Corriere della Sera, Beppe Marotta ha parlato di diversi argomenti, molti dei quali riguardanti anche l’Inter. Queste le parole del presidente nerazzurro:
SECONDA SQUADRA – “Non subito. È sicuramente uno strumento utile per far crescere e maturare i ragazzi, oggi tra Primavera e Prima squadra c’è un buco legato all’età che non permette uno scambio positivo. Avere la seconda squadra significa allestire un gruppo cui può attingere l’allenatore della Prima”.
CALENDARIO AFFOLLATO – “Sì, ci sono troppe partite e questa è anche una mancanza di rispetto verso i giocatori che sono esseri umani e faticano a sopportare pressioni agonistiche così elevate”.
NUOVO RUOLO – “Sono grato a Oaktree per la fiducia. Conto su una struttura societaria forte, su una squadra di professionisti molto seri, oltre che capaci, e su un pubblico che è il nostro valore aggiunto. Metterò in pratica l’esperienza del vissuto precedente”.
OBIETTIVI INTER – “Innanzitutto l’Inter è l’Inter, quello che è stato fatto sotto la mia gestione non è nulla di straordinario perché questa era una squadra abituata a vincere. Ha passato un periodo di buio e sofferenza, per questo quando abbiamo riconquistato insieme il primo scudetto è come se in quello ce ne fossero stati altri tre e quando a maggio abbiamo vinto ancora, portando la seconda stella, è come se questo nuovo scudetto ne contenesse dieci. Ora l’Inter è ritornata a essere l’Inter che è sempre stata nella storia, l’obiettivo è puntare in alto. Un sogno è quello di regalarci la Champions. Alzare l’asticella non è un atto di presunzione,ma di orgoglio e consapevolezza. Dobbiamo provarci, l’importante è non avere rimpianti”.
LUKAKU – “Lukaku una delusione? Non lo definirei così. L’episodio Lukaku ha rappresentato poco rispetto a tutte le emozioni positive e all’adrenalina che si sono vissute in questi anni. Se lo rivorrei all’Inter? A Lukaku dobbiamo tutti noi un ringraziamento per quello che ha fatto, si è sempre impegnato e ha sempre fatto bene. Ricordiamolo per questo: per le cose belle, non per quelle brutte. E poi non dimentichiamoci che ha rappresentato l’operazione più strana, particolare e positiva per l’Inter nella sua storia. Lo abbiamo valorizzato in una maniera incredibile e questo ha dato poi dei riscontri importanti dal punto di vista economico per costruire la conquista della seconda stella. Con lui abbiamo vinto lo scudetto e rimane nella storia dell’Inter”.
NUOVA STAGIONE – “Sono ottimista di natura, sarà bella”.
NUOVO STADIO – “Ci manca una casa. Oggi abbiamo San Siro che condividiamo con un’altra squadra, ma uno spazio tutto nostro rafforzerebbe quel grande senso di appartenenza che è caratteristica importante nella vita di una società di calcio. Stiamo facendo di tutto per realizzare questo sogno che è nostro come dei tifosi. Combattiamo con la burocrazia italiana che dilata i tempi. Più di uno stadio? Una cittadella sarebbe una bella cosa. Purtroppo non è facile da realizzare,ma almeno uno stadio sarebbe indispensabile. Per il progetto di Rozzano ragioniamo su 70mila posti».
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