Al Palazzo Real di Napoli, Beppe Marotta – insieme al presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis e il patron della Salernitana Danilo Iervolino – ha parlato del momento del calcio italiano in occasione dell’evento organizzato da Il Mattino per i 130 anni: “Nel 2000 eravamo l’El Dorado in quanto a partite, ingaggi e fatturato. Oggi il nostro è un campionato di transizione, come hanno dimostrato Lukaku e Hakimi chiedendo la cessione“.
“Perché abbiamo perso posizioni? Non siamo stati pronti al cambiamento dal modello di mecenatismo dei grandi imprenditori, mentre i club inglesi hanno cominciato a valorizzare le loro risorse, soprattutto nell’ambito dei diritti media. Oggi ci troviamo con un rapporto di 1 a 4 e quindi perdiamo in competitività. Se non si vince è anche perché la Serie A non è un prodotto vincente”.
“Noi rispondiamo a livello sportivo e a livello di giustizia. Oggi è un obbligo e per di più certi costi vanno contenuti: il costo del lavoro sfiora il 60-70% del fatturato. Bisogna ridurre i costi salvaguardando la competitività. Per noi è fondamentale qualificarci sempre in Champions League, perché vale tanti soldi”.
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