Sarà difficile per l’Inter riuscire a lasciarsi alle spalle l’ultima settimana. La squadra di Simone Inzaghi, dopo aver perso malamente il derby di sabato contro il Milan, ieri sera non è riuscita a trovare la reazione che i suoi tifosi si sarebbero aspettati, quantomeno sul piano emotivo. E invece, contro un fortissimo Bayern Monaco, la formazione nerazzurra non è riuscita a tirar fuori l’orgoglio, soccombendo dinnanzi allo strapotere della formazione tedesca. Il giorno dopo la sconfitta contro all’esordio stagionale in Champions League, Beppe Marotta – amministratore delegato dell’Inter – ha parlato ai microfoni di Sky Sport. In basso tutte le parole dell’ad nerazzurro.
MOMENTO NO – “Ogni sconfitta porta con sé un’analisi più attenta, il confronto fa parte dell’essere dirigente. Al nostro interno abbiamo uno staff molto unito, da un confronto nasce sempre qualcosa di importante per il futuro”.
BAYERN MONACO – “Si sa che l’Italia calcistica rappresenta nel ranking una posizione di seconda fascia. Lo strapotere degli altri campionati ormai è lì da vedere, c’è un potere di spesa maggiore. Ma questo non deve rappresentare un alibi, dobbiamo lavorare sui difetti”.
REAZIONE – “La preoccupazione non deve portare ansia o paura, ma un’analisi approfondita, il coraggio di fare scelte importanti come ieri, migliorare come singoli e collettivo. L’Inter è sempre l’Inter, ha una storia importante e dev’essere sempre competitiva”.
TURNOVER – “Segnale di coraggio, anche il fatto che l’allenatore è gestore di un gruppo che in questo momento ha uno stress degli impegni che deve affrontare da qui al 13 novembre. Ma Inzaghi ha una rosa di qualità, credo che stia lavorando nel migliore dei modi anche se nelle ultime due partita abbiamo perso”.
FIDUCIA INZAGHI – “Ci mancherebbe, sta facendo un ottimo lavoro, se gestire e allenare bene la squadra. Serve però maggiore accortezza da parti di tutti, maggiore attenzione, sia dalla parte dirigenziali che dai calciatori, dobbiamo onorare la maglia e mi dispiace per i tifosi ieri allo stadio. Abbiamo un obbligo nei loro confronti, questi errori possono però creare qualcosa di positivo per il futuro.
STOP LUKAKU – “Il calcio è un gioco collettivo, si gioca in 11, non bisogna mai poggiare le aspettative su un solo calciatore. Io credo che quelli che lo sostituiscono devono essere sempre all’altezza dell’Inter, bisogna poggiare le aspettative sulla squadra e non sul singolo. In questo momento non ci sta girando bene, ma bisogna avere fiducia e consapevolezza”.
SCUDETTO – “L’Inter quando partecipa ad una competizione ha l’obbligo di correre per il massimo. La seconda stella è un sogno realizzabile, ci sono avversari forti ma questo non ci deve spaventare, vincerà la squadra più forte”.
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