Mancano pochi giorni al derby di Milano e La Gazzetta dello Sport ha intervistato uno dei grandi protagonisti del passato in casa Inter: Marco Materazzi. L’ex difensore ha parlato della sfida di domenica sera e dei punti di forza dei nerazzurri.
Queste le sue parole:
DERBY – “Prendere tre punti domenica sarebbe un qualcosa di complicato da digerire per i rivali alla corsa scudetto, un duro colpo. Rischi per i nerazzurri? Beh, di solito è uno svantaggio approcciarsi al derby in questo modo, di solito vince chi sta peggio. Ma parliamo dell’Inter. Parliamo di una squadra che da due anni è la più forte in assoluto in Italia: a prescindere da chi gioca, l’identità è sempre quella. Manchester è stata esemplare in questo senso”.
PUNTI DI FORZA – “Cosa mi impressiona dell’Inter? La sicurezza che trasmettono, contro qualsiasi avversario. E questa cosa rasserena pensando al derby. Visto Zielinski contro il City? Pareva giocare all’Inter da una vita. Adesso quasi capisce più chi è titolare e chi no in squadra: chi va in campo dà sempre una risposta all’altezza delle aspettative. Quest’anno in rosa hai messo dentro Zielinski eTaremi, chehannomandato in panchina Lautaro e Mkhitaryan. E lo dico al di là del pareggio di Monza: non ci fosse stato l’eurogol di Mota, sono convinto che Inzaghi avrebbe portato a casa pure quella vittoria”.
RISCHI – “Cosa non deve fare l’Inter? Non pensare ai sei derby consecutivi già vinti, perché ti farebbero scendere in campo troppo leggero e non sarebbe una buona cosa. Quelle sono partite che hanno dentro sempre alcune componenti che sfuggono alla logica. Detto questo, ho in testa la settima vittoria di fila, so bene quel che significherebbe”.
LAUTARO – “Dico questo: basta che faccia un gol e si torna all’anno scorso. Ma di cosa stiamo parlando? Non ha fatto vacanze, poca preparazione. Ma vince ovunque, con l’Inter e con l’Argentina. È nei 30 del Pallone d’oro: può sembrare un peso forse, ma in realtà è un orgoglio”.
BISSECK – “Sta imparando da chi ha intorno, gente di 34 o 36 anni come Darmian e Acerbi. Sta crescendo a vista d’occhio. Ed è la forza dell’Inter, questa: non cambia mai il rendimento di reparto”.
CENTROCAMPO – “Quale centrocampo contro il Milan? Barella-Calhanoglu-Mkhitaryan. Visto che partita ha fatto Nicolò col City? Si capisce perché Guardiola lo voleva. Per me vale Rodri, è un ruolo diversoma è a quel livello lì”.
IBRAHIMOVIC – “Le parole di Ibrahimovic? Mah, non mi fa nessuna impressione onestamente. Diciamo che sono parole che fanno parte del personaggio. Mi viene da dire questo, da tifoso dell’Inter: spero che il Milan non riprenda mai Paolo Maldini…”.
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