L’ex difensore dell’Inter vede in Nicolò Barella un suo degno erede: “Un portabandiera dell’Inter di oggi si può riconoscere in colui che porta il mio numero. Il fatto di essere leader, trascinatore, non mollare mai è Nicolò Barella. In lui, anche se in ruoli differenti, mi ci vedo parecchio. C’è sempre da migliorare, l’Inter vista contro la Juventus per l’Italia potrebbe bastare e avanzare, ma se migliori c’è tutto da guadagnare. Contro il Milan servirà la partita perfetta come lo è stato contro la Juventus. La cosa bella è che questo derby arriva alla 23esima giornata e spero sia di buon auspicio per i nostri colori. Va portato rispetto per il Milan e il lavoro che stanno facendo. Spero che vinca l’Inter, per me è superiore. Ibra ha una grande particolarità non vuole mai perdere. Noi ci teniamo stretto Romelu perché è il nostro attaccante ed è più giovane. Uno o l’altro per la propria squadra è fondamentale”.
La chiusura sul suo allenatore e sull’allenatore dell’Inter di oggi: “Mou e Conte? Molto diversi e simili, uno è diventato fino al midollo interista, l’altro spero lo diventi presto con quale vittoria. Mou è entrato nel tessuto di Milano, della città e del club. Mente fredda da allenatore, ma cuore da tifoso. Quando vinci è normale che entri nel cuore dei tifosi”.
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