Materazzi: “Non vorrei avere Montella contro nel derby, Bonucci non sposta gli…”
Lunga intervista all'ex nerazzurro e campione del mondo che anticipa già il derby del 15 ottobreDomani l’Inter andrà a far visita al Benevento, ma nella lunga intervista concessa da Marco Materazzi a La Gazzetta dello Sport è inevitabile parlare del derby contro il Milan del 15 ottobre.
Queste le sue dichiarazioni:
CAMPIONATO – “Juve e Napoli sono le squadre più pronte e attrezzate. Anche perché hanno la stessa ossatura da anni. La Roma e Di Francesco mi piacciono. L’intelligenza di una persona sta nel rimanere fedele alle proprie idee e cambiare se c’è da cambiare. Per fare un esempio, El Shaarawy all’inizio giocava poco o nulla, mentre nelle ultime gare è stato decisivo. Quando stai fuori non è mai bello, se però entri e cambi le partite vuol dire che chi ti gestisce ha saputo creare la giusta empatia”.
Non può mancare una frecciata a Rafa Benitez: “Coccolare i titolari è facile. In tanti anni ho trovato solo un allenatore che non la vedeva come me. E la sua carriera parla da sola”. A Matrix viene, però, fatto notare che lo spagnolo ha vinto tre partite di fila: “Vorrei vedere, dopo due anni che è lì!”.
MILAN – “Per il mercato che ha fatto deve stare lassù per forza, però se guardi la classifica adesso è meglio che pensino a quelle vicine. Perché se le vere rivali sono già a 4-5 punti poi recuperare diventa dura. Le sfide contro Roma e Inter diranno il vero valore dei rossoneri”.
MONTELLA – “Ho fiducia in Vincenzo. A differenza di altri ci ha messo la faccia, senza farla passare per la decisione di un dirigente. Da interista non vorrei avere Montella contro nel derby“.
BONUCCI – “Nessuno, compreso Leo che pure stimo, sposta gli equilibri se non è nel contesto giusto. Gli unici che possono farlo, ma loro spostano il mondo, sono Messi e Cristiano Ronaldo. E a chi pensava che a Torino senza Leo avrebbero perso molto dico che la Juve è talmente collaudata che ormai va da sola. Vero che Leo ha superato i 30, che è costato 42 milioni e ha un ingaggio alto. Ma io ho vinto un Mondiale a 34 anni, lui ha altre 4-5 stagioni ad alto livello. Il mercato ha certe leggi. Leo ha fatto una scelta difficile lasciando un club che domina in Italia per un Milan che non è quello del passato”.
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