Maxi Lopez: “Wanda? Chiese di potermi fare da agente. Non vedo i miei figli da gennaio. Salutare Icardi? Sapete già che…”
L'ex attaccante di Udinese e Torino è attualmente svincolatoDopo l’esperienza durata un solo anno in Brasile con la maglia del Vasco da Gama, Maxi Lopez è pronto per ricominciare una nuova avventura, e chissà che non sia proprio in Italia per stare al fianco dei propri figli (in attesa di capire che ne sarà del futuro di Icardi). Il centravanti argentino, nell’intervista concessa questa mattina sulle pagine de La Gazzetta Sportiva, conferma che i rapporti con l’ex moglie Wanda Nara e Maurito sono peggiorati negli ultimi mesi, al punto che l’ex attaccante rossonero non vede i propri bambini dallo scorso gennaio. Ecco lo sfogo di Maxi Lopez:
Maxi, come mai già di rientro dal Brasile?
“Sono andato al Vasco perché era un momento in cui sentivo di dover cambiare. A me capita spesso. Avevo un altro anno di contratto, ma il presidente non ha mantenuto la parola sul progetto e mi sono liberato. Ora cerco una nuova sfida”.
I suoi figli giocano a calcio?
“Certo, sono tutti attaccanti, anche se Constantino gioca anche un po’ in porta. Mi sa che non ha ancora deciso… Sono tutti all’Accademia del Como”.
Qualche mese ci raccontò che li vedeva solo quando voleva Wanda.
“E’ ancora così. Non li vedo da gennaio. Recentemente sono andato a Milano pensando di poter passare del tempo con loro, ma sono stati portati via appositamente. E’ così da anni, devo essere forte. Con Wanda non parlo nemmeno più, tanto poi mi ritrovo tutto sui social”.
Spesso è il mezzo con cui gestisce il marito-assistito.
“Sono del tutto complementari, se lei fa una cosa è perché lui approva. Viaggiano in tandem. Chiese anche a me di potermi fare da agente, quando dovevo passare dal Catania al Milan. Rifiutai perché per me non va bene mischiare vita privata e professionale”.
Se le capiterà di ritrovare Icardi in campo lo saluterà?
“L’approccio resta sempre lo stesso e lo conoscete già…”.
Cosa pensa di poter dare ancora al mondo del calcio?
“Tanta esperienza e determinazione. Mi piace il pensiero di fare da punto di riferimento per i giovani. Ha iniziato a succedere a Torino. Poi, quando smetterò, vorrei fare il procuratore. Non mi vedo allenare”.
A quale tecnico è più legato tra quelli avuti in Italia?
“Mihajlovic mi ha lasciato quel qualcosa in più, anche se era amore-odio. Quando litigavamo si andava sul pesantissimo. Ma gli voglio bene. Un altro che mi colpì è Corini. Ora però guardiamo al futuro: pronto per la prossima avventura”.
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