FOCUS – Vedi Napoli e poi…?
Mazzarri Inter-Napoli
Mazzarri Inter-Napoli
Walter Mazzarri sta vivendo senza ombra di dubbio il momento più complicato della sua esperienza da allenatore dell’Inter. Arrivato a Milano dopo una stagione maledetta, terminata con un fallimentare nono posto in classifica (condito dal record di sconfitte nella storia della Beneamata), il tecnico toscano non ha mai legato fino in fondo con l’ambiente.
Tanti sono i motivi che possono spiegare il perché del difficile rapporto tra l’ex allenatore del Napoli e il popolo nerazzurro: sicuramente Mazzarri paga i tanti battibecchi avuti con José Mourinho ai tempi in cui il Vate di Setúbal sedeva sulla panchina interista; paga la scarsa capacità comunicativa ed il non riuscire ad ergersi a condottiero della truppa meneghina, storicamente legata alla figura di un allenatore “capopopolo“, vesti che mal si cuciono addosso al tecnico di San Vincenzo. Insomma paga il troppo poco “interismo“, qualità che non si insegna e che non si può probabilmente imparare, ma si deve avere intrinsecamente dentro, la si deve sentir propria nel momento in cui si varca per la prima volta il cancello di Appiano Gentile o la sede di Corso Vittorio Emanuele.
Mazzarri non è riuscito ancora a calarsi in una realtà tanto bella quanto particolare, una vera e propria “centrifuga“; definizione questa data da chi il ruolo di condottiero riusciva a ricoprirlo nel migliore dei modi, vale a dire Giovanni Trapattoni. Dopo le disastrose ultime due uscite stagionali in campionato, il feeling tra Mazzarri ed i tifosi nerazzurri è ai minimi storici, quasi azzerato. Se infatti la prova offerta contro il Cagliari, seppur assolutamente sconcertante, poteva essere considerata solo un episodio, l’imbarazzante prestazione di Firenze deve necessariamente aprire delle profonde riflessioni nel mondo nerazzurro: due indizi fanno una prova e le sconfitte contro Cagliari e Fiorentina sono più che sufficienti per far accendere il campanello d’allarme tra chi ha a cuore le sorti della Beneamata. A destare preoccupazione non sono tanto le sconfitte in sè, quanto il poco carattere mostrato dalla squadra, l’assenza di reazione da parte dei calciatori quasi rassegnati di fronte alle prime avversità; preoccupa il non riuscire ad intravedere un’idea di gioco ed anzi, spesso si ha la sensazione di trovarsi di fronte ad undici calciatori che si sono incontrati per la prima volta pochi minuti prima del fischio d’inizio ed hanno deciso di giocare insieme quella sera. Insomma la parola che viene subito in mente guardando l’Inter di Mazzarri è “improvvisazione“.
Dopo le due debacle collezionate in campionato, per l’Inter ci sarà l’esame Napoli. Si tratterà di una partita decisiva per le sorti del campionato nerazzurro, un crocevia fondamentale della stagione; il fatto che Mazzarri e l’Inter si ritrovino a giocarsi una fetta importante della stagione in corso contro la squadra che ha definitivamente lanciato il tecnico toscano nel grande calcio e contro quel Benitez non proprio ricordato con affetto dai tifosi nerazzurri, può essere considerato uno scherzo del destino. Al di là di queste note di colore, la sostanza non cambia: vincere contro il Napoli significherebbe dare una sterzata decisiva ad una stagione fin qui deludente, perdere invece sancirebbe in maniera quasi definitiva l’addio a qualsiasi sogno di gloria. Dunque in occasione di questo importante match si può tranquillamente citare una famosa frase più volte accostata alla città partenopea: “Vedi Napoli e poi…”, la citazione andrà completata al termine di Inter-Napoli, nella speranza di non essere calcisticamente “morti” per questa stagione.