A tutto Mazzarri: “Jonathan in Nazionale sarebbe un orgoglio! Cuchu è già allenatore. Sui rigori…”
Mazzarri Quelli che il Calcio: ecco la lunga intervista del mister nerazzurro.
Dopa la vittoriosa trasferta di Verona, Walter Mazzarri è intervenuto nel corso della trasmissione di Rai 2, “Quelli che il Calcio“.
Tanti i temi trattati dal tecnico di San Vincenzo: ecco le sue parole, raccolte da Passioneinter.com.
CONTINUITA’ – “A inizio stagione si era cominciata a vedere la mia Inter, poi è mancata la continuità, adesso siamo tornati quelli di prima e stiamo facendo bene“.
JONATHAN IN AZZURRO – “Sarebbe un’ulteriore vittoria per me vederlo ai Mondiali, perchè sapete che rapporto aveva con il nostro pubblico e io sono riuscito ad aiutarlo“.
MAZZARRI PRESIDENTE – “Ho occupato tutti i ruoli da quando lavoro in questo mondo: dall’osservatore al secondo, fino al preparatore dei portieri. Ormai ho un bagaglio d’esperienza tale da poter fare anche il presidente, visti tutti gli ambienti che ho frequentato intorno ad una squadra“.
FRUSTALUPI – “Siamo cresciuti insieme e mi dà una grande mano: tatticamente facciamo tutto insieme e quando c’è da parlare di qualcosa me la vedo con lui“.
SOLDI – “Devo ringraziare mio padre, che era fornaio. Credo di aver mantenuto un tenore di vita uguale a quando non avevo ancora raggiunto il sucesso, proprio perchè grazie agli insegnamenti da lui trasmessi, conosco la vita e il valore delle cose“.
MORATTI-THOHIR – “Con Moratti ho avuto un rapporto ottimo e ciò facilita il proprio lavoro, con Thohir ho avuto difficoltà solo nella lingua. Quest’anno per la società è stato particolare, io l’ho vissuto concentrandomi sui giocatori; so che la gente vuole vincere subito e hanno ragione anche loro“.
RIGORI – “Gli arbitri sono uomini, non possono non essere condizionati: può essere che siano sotto pressione quando ci dirigono, visto che sanno da quanto non ci danno un rigore“.
GUARIN – “Con lui ho parlato, l’ho fatto allenare e ho cercato di migliorare la sua continuità: i risultati gli stanno dando ragione. Quando c’è un progetto tattico, comunicare le proprie intenzioni è cosa facile“.
ALLENATORE IN CAMPO – “Cambiasso è già allenatore, è il primo a capire quello che voglio e mi aiuta nel trasmettere la tattica agli altri. Io ho capito che questo mestiere faceva per me, viste le mie caratteristiche: fare il calciatore non mi piaceva totalmente“.
BALOTELLI – “Ha qualità indiscutibili, ma come persona non posso giudicarlo perchè non l’ho mai allenato: forse bisognerebbe concentrarsi di più su di lui che sugli altri“.