8 Marzo 2014

Mazzarri: “Thohir? Ecco cosa mi chiede. Stimo Ventura. Vidic, D’Ambrosio ed i senatori”

Una lunga intervista tra presente e, soprattutto, futuro. Walter Mazzarri si concede ai microfoni de La Stampa e torna a parlare del suo percorso professionale, della sua scalata, della sua vita: “Partire dal basso mi è servito tantissimo. Vale per ogni settore, se in Italia ci fosse la meritocrazia ora non saremmo in crisi. Sono orgogliosissimo della mia carriera da allenatore. L’abito da allenatore me lo sento cucito addosso da sempre, non avevo la stessa passione da calciatore”. Mazzarri, poi, si sofferma sul Torino, prossimo avversario in campionato: “Non conosco nel dettaglio la storia di Ventura, ma lo stimo davvero perché ha sempre dato un’impronta alla sua squadra. La fa giocare bene. Cerci? Una squadra che fa bene non dipende da un solo giocatore”. E la rosa nerazzurra? “Non voglio bruciare D’Ambrosio. E’ un acquisto fatto soprattutto per la prossima stagione. Zanetti come Milito e Samuel rappresentano la storia dell’Inter. Sanno che ci sono delle gerarchie e hanno capito che faccio le mie scelte in buona fede. L’arrivo di Vidic è una scelta condivisa, come tutte le altre. Mix di vecchi e giovani? Per tornare in Champions bisogna fare di più. Con una consapevolezza: chi è arrivato nelle prime posizioni fino ad oggi ha schierato pochissimi giovani. Thohir? La società mi ha fatto determinate richieste, io le accontento. Oltre a vincere devo anche testare la squadra. Il presidente parla di anno di transizione e fa bene. Tutto insieme però non si può fare. Credo di poter dare ancora tanto, ma quando mi renderò conto che non sarò più io, dovrò avere l’intelligenza per farmi da parte. Bisogna saper uscire al momento giusto e in bellezza”