Mazzola: “Oggi il calcio è totalmente diverso. Pioli? Penso che farà molto bene”
La leggenda nerazzurra parla della sua Inter e di quella attuale, mostrando le differenze tra due epoche calcistiche ormai lontaneSandro Mazzola non ha certo bisogno di presentazioni tra i tifosi neroazzurri, basta citare le 560 presenze collezionate con la maglia dell’Inter tra 1960 e il 1977 per capire il valore di questo campione. In una lunga intervista rilasciata a MondoPallone.it, Mazzola racconta del suo passato e da un giudizio sulla nuova Inter di Stefano Pioli.
Partendo dal suo approccio al mondo nerazzurro, Mazzola ci regala un interessante aneddoto: “A Cassano d’Adda c’era un Inter Club. Benito Lorenzi, allora attaccante dell’Inter, vide giocare me e mio fratello Ferruccio e promise di farci tentare un provino con i nerazzurri. Era una persona molto religiosa e pensava, con una logica tutta sua, che se avesse aiutato i figli del capitano (Valentino Mazzola), il capitano dall’alto l’avrebbe aiutato a vincere trofei. Feci il provino all’Inter e andò bene, rivelai il mio cognome solo dopo essere stato preso per evitare che si facessero influenzare. Cominciai la mia avventura con le giovanili finchè finì a giocarmi il posto in prima squadra come mezz’ala con Maschio. Con mia grande sorpresa, però, lui non se la prese quando diventai titolare al suo posto e agli allenamenti continuò a darmi tanti consigli. Posso dire di essere stato fortunato ad aver avuto una carriera cosi piena di successi.”
Tra passato e presente Mazzola parla delle differenze tra la sua Inter e quella attuale, in particolare di quell’attaccamento alla maglia che sembra ormai svanito: “Oggi il mondo del calcio è totalmente diverso. Quando giocavo io c’era una magia particolare: quando io e i miei compagni eravamo in prova all’Inter, sognavamo di essere ingaggiati e ricevere la valigetta di metallo con le strisce nerazzurre concessa ai giocatori della squadra. Per non parlare dell’emozione provata nell’indossare la maglia nerazzurra: la ricevemmo nella sede ufficiale, dove c’erano tutte le foto dei grandi campioni della storia. Era un’emozione unica. Eravamo anche molto solidali verso i compagni meno fortunati di noi: fondammo un Sindacato dei calciatori proprio per tutelare quei giocatori che venivano lasciati a casa e senza essere più pagati, magari con una famiglia da mantenere. In molti hanno tentato di ostacolarci, ma noi siamo andati avanti, convinti che quel lavoro fosse giusto per la nostra causa.”
Mazzola ci dà poi il suo commento sul derby di domenica e sulla scelta di Pioli: “Mi è sembrata una squadra con la mentalità giusta, Pioli ha lavorato bene sulla testa, oltre che sulle gambe. Io penso che Pioli possa fare molto bene all’Inter. L’esonero di de Boer? Non essendo dentro alla società, non conosco le dinamiche e dare una risposta è difficile. Secondo me de Boer è un grande allenatore, ma forse non ha trovato i motivi e il momento giusti. Ma se non sei nell’ambiente, non puoi dare un giudizio corretto.”
Infine Mazzola ci indica un giovane talento da seguire: “Occhio a mio nipote Valentino, tra qualche anno potremmo sentirne parlare: gioca sempre a calcio, è uno che ha il pallone nel sangue.”