EDITORIALE – Gioco al ribasso
Il mercato Inter è sempre Lavezzi, fortissimamente Lavezzi. Sempre il Pocho al centro delle voci di mercato che riguardano i nerazzurri, anche se cambiano le sessioni e le stagioni, anche se, puntualmente, ogni volta, finisce con un nulla di fatto. L’argentino non convocato dal Psg per l’amichevole contro l’Inter e subito il pandemonio, si può fare per il Pocho all’Inter ed è interessato pure il Napoli, come se il calcio italiano fosse l’unica soluzione possibile, come fossimo ancora noi a comandare, calcisticamente ed economicamente. Probabilmente proprio il fatto che il mercato italiano stia attraversando la sua crisi peggiore contribuisce a rendere esplosiva qualsiasi miccia, anche minima. Così Lavezzi è nerazzurro ogni gennaio e ogni estate indipendentemente dal fatto che tra gli uomini mercato dell’Inter e quelli del Psg ci sia mai stato alcun contatto o trattativa. Accade così, nell’epoca in cui i nostri “colpi” sono i vari Cerci, Strinic e Gabbiadini, che anche su Lassana Diarra e Lucas Leiva possano essere scritte pagine e pagine, perché questo passa il convento e che, Podolski, possa catalizzare le attenzioni di tutti addirittura per settimane. C’è poco altro da fare ed è giusto così perché bisogna adeguarsi al periodo storico in cui si vive e in cui si fa giornalismo e siccome non si può rispondere colpo su colpo a chi può pensare di offrire 140 mln di euro per un giocatore (Manchester United-Bale), ci si aggrappa agli spifferi, alle suggestioni o alle storie trite e ritrite. Così Balotelli può tornare all’Inter solo perché Mancini ha affermato, come ogni allenatore, che non ci sono preclusioni per nessuno e che i bravi giocatori sono sempre ben accetti. Ma analizziamo questa sfilza di nomi che accompagna le nostre giornate nerazzurre, con l’opportuna precisazione che anche in un mercato povero, privo di idee e condizionato dalla spada di Damocle del fair play finanziario, l’effetto sorpresa può essere dietro l’angolo. Il nome del giorno è quello di Ezequiel Lavezzi, attualmente in forza al Psg e ritornato in auge per la rottura, fresca fresca, col Psg. I rapporti con il club francese sono incrinati da tempo e la mancata convocazione per la sfida di Marrakech con l’Inter apre obiettivamente uno spiraglio, ecco, appunto, uno spiraglio, non di certo riservato all’Inter. Ci sono club decisamente più ricchi a cui il Pocho potrebbe far comodo, soprattutto in Premier e anche una presunta richiesta di “soli” 10 milioni di euro, meno della metà rispetto ad un anno fa, sarebbe proibitiva per il club nerazzurro. Dunque si cercherà di andare di prestito, unica soluzione possibile, contenendo il più possibile il diritto di riscatto, a meno che, in barba al FPF e ad ogni logica Thohir decida di investire comunque, per regalare un puntello capace di accendere un ambiente che ha bisogno di nuova linfa dopo quella data da Mancini. Il tecnico ex Galatasaray, ha deciso di rimettersi in gioco in nerazzurro e, siamo sicuri, al momento della firma, avrà chiesto di mettere nero su bianco alcune condizioni per non rischiare di fare una figuraccia. La squadra sarà rinforzata e il tecnico punta su giocatori di esperienza internazionale, come Podolski, che all’Arsenal gioca pochissimo e che ha dalla sua tante presenze in Nazionale. I londinesi vogliono monetizzare, e chiedono 3 mln di euro subito, i nerazzurri chiedono il solito prestito con diritto di riscatto. La soluzione Inter conviene a tutti ma si tratta di una trattativa che può concludersi o saltare in qualsiasi momento. Meno problematico l’acquisto di Lassana Diarra, 29 anni e tanta esperienza internazionale, soprattutto nel Real Madrid. Si allena da solo da sei mesi per il contenzioso che lo vede coinvolto con la Lokomotiv Mosca, può essere un buon innesto, con tutti gli interrogativi del caso, ma che di certo non sposta il valore della squadra. Così come aggiungerebbe poco, in termini di qualità Lucas Leiva, sul quale però c’è la concorrenza forte del Napoli. Infine su Balotelli, tutto l’ambiente, salvo rare eccezioni, è per il no assoluto al suo ritorno. Potrebbe e dovrebbe bastare come risposta ma potrebbe essere una sfida che stuzzica Mancini, peraltro a prezzi vantaggiosi, dopo il flop col Liverpool. In tutto ciò Rolando va quasi alla Juve, su Nastasic silenzio assoluto e in difesa si rimane quelli che si è…pur essendo una delle peggiori difese in campionato… della serie va bene volare sulle “ali” dell’entusiasmo, ma un’occhiatina alla retroguardia val la pena darla.