FOCUS – Patti chiari, amicizia lunga
di Nunzio Corrasco.
Mercato Thohir e l’esigenza di chiarezza sul futuro della Beneamata.
Il 2014 nerazzurro non è certo partito nel migliore dei modi; un punto in due partite in campionato e la bruciante eliminazione dalla Coppa Italia, unico trofeo che l’Inter avrebbe potuto alzare al cielo in questa non semplice annata, sono due segnali più che sufficienti per far scattare il campanello d’allarme in quel di Giacarta e non solo.
La squadra sta vivendo una preoccupante involuzione e la spirale negativa nella quale sembra essere entrata non lascia tranquilli i milioni di sostenitori nerazzurri. Come da alcuni anni a questa parte, nel mese di gennaio inizia la nostra caduta libera (ci si augura di invertire al più presto la tendenza); il periodo del calciomercato invernale sembra infatti destabilizzare la squadra. Quel clima di incertezza che si respira e che vede tutti (o quasi) i calciatori cedibili di fronte alla giusta offerta, pare disturbare chi dovrebbe essere invece concentrato al 100 % per la causa nerazzurra, non consentendo così all’allenatore di turno di svolgere il proprio lavoro al meglio.
In questo momento nel mondo nerazzurro la parola più ricorrente è “incertezza“; molti dei calciatori in rosa non sono certi del proprio futuro o forse l’unica certezza che hanno è che la società di Corso Vittorio Emanuele sta facendo del tutto per cederli, allo stesso tempo molti dirigenti che siedono sulle poltrone nerazzurre non sono ancora sicuri di restare al loro posto al termine della stagione. La famiglia Moratti da sempre molto coinvolta, sembra aver fatto un passo indietro con Massimo Moratti in primis; la sensazione è che l’ex numero uno interista abbia lasciato il proscenio a Thohir, relegando al magnate indonesiano oneri ed onori. Il nuovo Presidente della Beneamata invece è estremamente coinvolto nel progetto, ma pur con tutto l’impegno e l’entusiasmo possibile, la distanza che separa Milano da Giakarta è notevole ed i chilometri non possono essere azzerati con la sola forza di volontà.
All’Inter in questo momento manca quella figura che possa fare da tramite tra la società e la squadra. Manca un dirigente che abbia la piena fiducia di Thohir e che abbia al tempo stesso la credibilità per operare; quella credibilità che solo la certezza di rappresentare l’Inter nel presente e soprattutto nel futuro potrebbe dargli. Insomma l’Inter sta attraversando una fase di passaggio, una transizione che potrebbe rivelarsi più o meno lunga a seconda della lungimiranza che il nostro Presidente mostrerà di avere nelle prossime scelte da compiere: chi vi scrive si riferisce in particolare alla costruzione di una nuova società, più adatta a realizzare i progetti che il tycoon sembra voler mettere in pratica con la compagine nerazzurra. Elemento imprescindibile per la buona riuscita di qualsiasi tipo di progetto sul lungo termine è quello della chiarezza; i sostenitori della Beneamata devono essere a conoscenza dello stato dei fatti; non si deve più commettere l’errore di vendere illusioni, di impegnarsi nel raggiungere traguardi irraggiungibili, si deve essere chiari con la gente e da questo punto di vista Thohir sembra aver intrapreso la strada giusta. Solo attraverso la chiarezza si può conquistare la fiducia dei tifosi e aiutare una piazza storicamente esigente come quella nerazzurra ad avere “pazienza”. D’altronde si sa: Patti chiari, amicizia lunga.