Che personalità Hakan Calhanoglu! Il turco ha giocato una partita carismatica, tecnica, tatticamente perfetta. Il migliore in campo senza dubbi e discussioni. La sensazione è che attendesse più di ogni altra cosa questo Derby. Gli insulti e i cori della Curva Sud non gli hanno fatto tremare le gambe; ha chiesto il pallone a Lautaro e dal dischetto ha fatto gol. Dopo non ce l’ha fatta, ha esultato con le mani alle orecchie per dimostrare che quei fischi e quei “figlio di…” non lo hanno nemmeno sfiorato.
Il risultato se lo immaginava probabilmente diverso ma il turco è riuscito comunque a entrare nella storia: è il quarto ex a segnare in un Derby di Milano dopo Ibrahimovic, Ronaldo e Crespo. Si parla di possibile partita-svolta ma andiamoci piano. Calhanoglu ha già dimostrato in carriera di potersi regalare serate da campione, ma anche bassi da mediocre. Questo non toglie che la prestazioni di ieri sia stata impressionante, sotto tutti i punti di vista.
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Come riporta Squawka Football, l’ex Milan è stato il migliore anche sotto la lente dei dati statistici. É stato il giocatore con più tocchi, quello che ha recuperato più palloni. Ma è anche quello che ha vinto più duelli e che ha guadagnato più falli. Insomma, ieri Hakan è stato il PIÙ. É stato super nell’interpretare la posizione di giocatore avanzato che agisce tra le linee. Non a caso è stato anche il giocatore con più passaggi precisi nella trequarti.
Il rigore sbagliato da Lautaro Martinez, al contrario di Calhanoglu, fanno nascere dei dubbi su chi possa essere davvero il rigorista. Già in estate, vi avevamo detto come il turco sia quasi infallibile dagli undici metri. Sarà curioso vedere se Inzaghi metterà in discussione la gerarchia, anche se nel post-partita ha ribadito l’ordine: “Lautaro, Calhanoglu e Perisic“.
La battaglia per il posto da centro-sinistra continua. Se in settimana Vidal è stato tra migliori in campo contro lo Sheriff, Calhanoglu ha risposto a dovere. Il (sano) duello non ha ancora un vincitore, ma forse all’Inter va bene così. La prestazione di Calhanoglu ci ha ricordato come le motivazioni in un campo di calcio facciano la differenza. Inzaghi dovrà capire stato d’animo e umore dei suoi due centrocampisti. Per ora ci ha leggermente preso.
TOP E FLOP DI MILAN-INTER 1-1>>>
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