Pioli a Premium: “Bisogna trovare l’equilibrio giusto! Il lavoro è più importante del mercato”
Milan-Inter termina 2-2: ecco le dichiarazioni di Pioli a Premium.Di seguito vi riportiamo le parole del neo tecnico dell’Inter, Stefano Pioli, a Premium: “Un derby pareggiato al 93esimo? Non meritavamo la sconfitta per la prestazione che abbiamo fatto. Alla fine siamo stati contenti, ma, anche se abbiamo fatto una prova buona, su tante cose dobbiamo migliorare e crescere. Sulle scelte e sui rischi iniziali? Abbiamo preso in mano la partita ma abbiamo concesso qualche ripartenza, perché a volte non eravamo messi nelle posizioni giuste e altre volte non abbiamo azzeccato tutte le marcature preventive. Sapevamo di non poter essere perfetti ma ho cercato di dare equilibrio e ho chiesto ai ragazzi di metterci cuore. Squadra esperta che concretizza poco e prende gol subito? Giusto, dobbiamo avere più cattiveria e determinazione. Per fare gol ci vuole qualità, ma anche tanta determinazione. La qualità ce l’abbiamo ma dobbiamo migliorare sulla voglia di andare sopra gli avversari. Sui gol subiti, posso dire che abbiamo concesso poco, ma ci vuole più equilibrio, si poteva fare meglio. Dobbiamo rimanere più compatti, mi è piaciuta la voglia di attaccare l’avversario, ma bisogna coprire coi tempi giusti, bisogna sviluppare un’unica idea e dei concetti ben precisi. E poi è importante la voglia di fare. Ho avuto già delle risposte e sono contento delle cose che mi hanno fatto vedere i ragazzi. Gabigol? Sta lavorando bene, ha qualità. Ho tante soluzioni a mia disposizione. Così facendo e lavorando bene avranno tutti spazio“.
“Mercato? Il miglioramento passa dal lavoro per sfruttare gli ampi margini di miglioramento che abbiamo. Io credo alla Champions, ci credevo prima della partita e ci credo anche ora. Dobbiamo però pedalare forte e fare di più quelli che ci sono avanti. Tatticamente è importante schierarsi bene sotto la linea della palla e non sopra“.
“Ha sentito qualche ex allenatore dell’Inter prima della partita? Per abitudine non chiamo mai gli altri allenatori, pur avendo un buon rapporto con tutti. C’era la sosta e ho sfruttato la sosta per captare le sensazioni dell’ambiente. Sull’esultanza finale? Abbiamo lavorato tanto e io sono arrivato all’Inter al momento giusto della mia carriera. Per il fatto che da ragazzino tifavo per questi colori, ci può essere qualcosa di particolare“.