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Milito carica l’Inter: “In Champions niente limiti. Lautaro? Un leader”

Vincere la Champions League. Diego Milito sa bene come si fa. Certo, non può essere l’obiettivo dell’Inter in questa stagione, ma secondo El Principe in una competizione del genere può accadere di tutto. In un’intervista al Corriere dello Sport, l’argentino parla della stagione dei nerazzurri, dell’amico ed ex compagno Thiago Motta e del connazionale Lautaro Martinez.

LA STAGIONE DELL’INTER – “È seconda in classifica, in semifinale di Coppa Italia, si sta giocando i quarti di Champions: la stagione dell’Inter non è da buttare. Certo, l’Inter deve puntare sempre a vincere. Ma in A sono più i meriti del Napoli che il demerito di altre squadre. Qualche punto per strada l’Inter l’ha lasciato, e magari non doveva. Ma non mi sembra affatto una brutta stagione. Campionato finito? Mah… Certo, il Napoli ha un grande vantaggio, ma nel calcio ho visto tutto e il contrario di tutto”.

IL CAMMINO EUROPEO – “Non mi porrei limiti, la Champions è sempre durissima e adesso c’è la parte più dura con il dentro-fuori. Però direi: Inter, niente limiti. Dopo il Porto, con un quarto di finale può succedere tutto”.

L’AMICO THIAGO MOTTA – “Sorpreso dei suoi risultati da allenatore? No, affatto. Perché conosco Thiago, so com’è fatto. L’ho sempre saputo che Thiago è un uomo molto intelligente. Lo era anche da giocatore, in campo vedeva tutto prima, sapeva cosa dire e cosa fare. Le sue squadre hanno queste caratteristiche: cercare sempre la porta, provare a giocare. Secondo me a Bologna sta facendo davvero un grande lavoro. A lui mi lega sempre un grande affetto perché è un ragazzo straordinario. Abbiamo passato grandi momenti all’Inter, ma anche prima al Genoa. Una bella amicizia anche per via dei figli, due hanno la stessa età, e le nostre mogli passavano del tempo insieme”.

LAUTARO – “I numeri parlano per lui: sta facendo un’ottima stagione. Dopo il Mondiale ha sentito una carica incredibile e l’ha trasmessa agli altri: è diventato più leader, si vede che ha peso sulla squadra”.

Nicolò Brunner