Milito: “Cassano più maturo di Balo. Comandano gli argentini? Macchè…”
Diego Alberto Milito: un nome che rimarrà per sempre legato alla storia dell’Inter e alla sua annata più bella. Il bomber del Triplete, il giocatore che segnò una doppietta in finale di Champions, questo è il Principe nerazzurro. Con l’avvicinarsi della terza giornata di campionato è stato proprio Diego Milito a rendersi protagonista di una lunga intervista rilasciata a “La Stampa” dove ha parlato dell’attuale situazione interista e delle sue sensazioni per il futuro.
LAVORARE – Anche se il periodo non è dei più entusiasmanti per l’Inter, Milito non vuole disperare, svelando il suo metodo per poter un gioprno rialzare la testa: “Conosco una ricetta sola: aggrapparsi al lavoro. E così ho fatto“. Poi su Stramaccioni: “I confronti non mi piacciono. Di certo ha una virtù: dice tutte le cose in faccia, Senza fare distinzioni“. Si continua parlando di Inter e Milito ammette che si emoziona “vedendo la mia squadra giocar bene. E segnare. Invece penso che gli infortuni siano la parte più brutta del calcio”.
IDOLI E RIMPIANTI– Parlando di idoli Milito riferisce che i suoi sono “Batistuta a Crespo. Non ho mai avuto la fortuna di giocare con il primo, con Hernan siamo diventati grandi amici. Movimenti senza palla, tagli in profondità, agguati sul primo palo, questo ho preso da loro“. Il più grande rimpianto sportivo del Principe: “La finale di Supercoppa Europea con l’Atletico Madrid del 2010. Abbiamo perso e giocato anche molto male. Quella che avrei voluto giocare? Ne ho fatte così tante di importanti, non mi manca nulla“. Sull’Italia e le sue lontane origini: ” Il vostro Paese mi ha dato tantissimo, mia figlia è nata a Milano, ma in Argentina ho parenti e amici. Di italiano ho il il sangue“.
SCONFITTA CHE FA BENE – Dopo la sconfitta contro l Roma, Milito non vuole demoralizzarsi e ricorda: “Noi siamo una squadra che sta costruendo qualcosa di importante per il futuro, ma per farlo ci vuole tempo. Obiettivi? La maglia che indossiamo ci obbliga a puntare sempre in alto. Sono il titolare? È un grande piacere far parte del progetto di questa nuova Inter: la fiducia è tutto nel calcio. Ho imparato che ci sono anche le sconfitte buone nel calcio. Quelle che ti fanno capire tante cose, che fanno risaltare certi problemi e a che punto sei. Quella con la Roma è una di queste. Sconfitta positiva? No, è sempre brutto. Ma di peggio ci sono le vittorie che fanno male, quelle che ti fanno perdere la testa”.
CLAN – Ai tifosi Milito vuole dire che “ci vuole tempo e pazienza. Tante squadre hanno imboccato una nuova via, cambiare in questo momento è più facile anche per l’Inter. Abbiamo perso tre calibri come Julio Cesar, Lucio e Maicon, stiamo ripartendo“. Infine gli viene chiesto se ora non saranno gli argentini a comandare lo spogliatoio dell’Inter e Milito risponde cosi’: “Non l’accetto neanche come battuta. Le scelte spettano alla società: poi, certo, sono contento, se ci sono e arrivano altri argentini. E se continua ad accadere significa che qualcosa di buono abbiamo fatto“. Differenze tra Cassano e Balotelli: “Antonio è un uomo, più maturo di Mario. Ci siamo trovati contro anche in Spagna: io al Saragozza, lui al Real. Gliel’ho ricordato la prima volta che ci siamo rivisti”.