Diego Milito: figura storica, indimenticabile per i tifosi nerazzurri. Il memorabile centravanti dell’Inter, protagonista del Triplete del 2010, ha parlato ai microfoni di Olé riguardo alla sua esperienza all’ombra della Madonnina; inoltre, ha detto la sua anche sul connazionale Lautaro Martinez, uno dei punti fermi nella rosa a disposizione di Antonio Conte.
Sull’anno del Triplete, dice: “Sono arrivato in una squadra nel 2009 che aveva appena vinto quattro scudetti consecutivi, una grande squadra con un grande allenatore. La gente voleva qualcosa di più, sentivo quell’atmosfera. La Champions era il sogno. È stato un anno perfetto sotto ogni aspetto. Mi sento fortunato di essere arrivato in una grande squadra con grandi giocatori e persone. Tutto è andato alla perfezione per raggiungere il Triplete. L’orgoglio di appartenere a un gruppo che è stato il primo in Italia a raggiungere quel traguardo”.
Poi, sul numero 22: “Quando Mourinho mi ha chiamato per darmi il benvenuto e per dirmi di cosa avessi bisogno, prima di finire il colloquio mi disse se volevo la maglia del 22. Ce l’aveva il terzo portiere. Gli dissi che mi piaceva il 22 ma non avrei avuto problemi a usare un altro numero. È andato a parlare con il portiere e gli ha detto che aveva bisogno di un favore. Senza problemi il portiere me l’ha data”.
Infine, il suo pensiero su Lautaro Martinez: “Ci parlo ogni tanto. È un ragazzo che ascolta, con una grande mentalità, lo apprezzo molto. Sta facendo una grande carriera in un grande club. Spero che possa continuare a fare come sta facendo. È un ragazzo che ha ancora diverse cose da migliorare, ma è giovane, un attaccante che continuerà a crescere. Senza dubbio sarà il numero 9 della Nazionale per molto tempo. È presente e futuro. Ha un ottimo feeling con Messi e gli altri”.
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