Moratti a tutto campo: “Vi dico tutto su Wes, il mercato, i cinesi e quando Mou mi disse…”
Con la sua consueta disponibilità, il presidente Massimo Moratti ha detto la sua su tutti i temi caldi del momento interista: dalle ultime prestazioni, alla vicenda Sneijder passando per il mercato, Calciopoli e la situazione relativa all’accordo con i cinesi. Il numero uno interista, nella lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, ci tiene a chiarire subito la posizione riguardo a Wesley Sneijder: “Parlare di ricatto o di mobbing dell’Inter è voler vedere per forza male le cose. Per il momento non gioca perché l’allenatore non lo vede integrato al massimo, soprattutto dal punto di vista psicologico” spiega e poi aggiunge: “c’è sicuramente rispetto e simpatia tra me ed il giocatore e lui è libero di non accettare la nostra proposta, ma, se la situazione rimarrà tale, bisognerà cercare una soluzione sul mercato“.
Chiara dunque la posizione del presidente che ribadisce, ancora una volta, la sua totale fiducia in Stramaccioni e definisce meritata la sconfitta contro il Parma, arrivata in un momento difficile dovuto ad “un calendario molto fitto, un po’ di stanchezza, gli infortuni e forse l’eccessiva sicurezza acquisita dopo una buona serie di vittorie“. Sul mercato, però, molto probabilmente non ci saranno interventi: “Paulinho è bravo, ma il nostro obiettivo sarà valorizzare e avere fiducia in chi ancora non si è espresso come potrebbe, tipo Alvarez, Coutinho, Pereira e lo stesso Guarin. La squadra sarà questa, in linea di massima, e Balotelli non credo che tornerà”.
Moratti, poi, si sofferma sulle dichiarazioni rilasciate nel post Inter-Cagliari e spiega: “Non mi riferivo a Calciopoli. Quello è uno spettro talmente presente nel nostro calcio che non serve rievocarlo, ma non va nemmeno dimenticato. Dopo Inter-Cagliari mi riferivo a distrazioni, cattiva forma, forse anche antipatia – e lo dico senza vittimismo – e sfortuna. L’unico problema è che l’Inter era stata un po’ troppo sfortunata“.
E la trattativa con i cinesi a che punto è arrivata? “Si sono incartati per le loro regole, ma essendo grandi società con manager intelligenti è doveroso avere ancora speranza e pazienza, ma dopo così tanto tempo comincio a pensare che possano non bastare”.
Per concludere la lunga intervista, il presidente nerazzurro parla della nostalgia di Mourinho per l’Inter (leggi qui) e racconta un particolare aneddoto riguardante il portoghese: “E? un affetto reciproco e sono convinto che il suo sia autentico. Quando se ne andò mi disse: ‘Ma lei perché continua a fare il presidente? Nella mia carriera non ho mai avuto tanta difficoltà nei confronti delle istituzioni’“.