5 Dicembre 2017

Moratti: “E’ il momento giusto per affrontare la Juventus. Thohir? Steven Zhang è il sostituto ideale”

L'ex Presidente nerazzurro ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport

L’Inter continua a vincere e convincere, entusiasmando tutti i suoi tifosi. Intervistato in esclusiva ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, Massimo Moratti ha parlato del momento che si sta vivendo nel mondo nerazzurro, soffermandosi su diversi temi. Ecco la seconda parte dell’intervista:

E’ davvero il momento giusto per affrontare la Juve?
“Ci arriviamo entrambe nel momento migliore. Spero che sia un grande spettacolo, anche perché adesso la rivalità è rimasta su basi sportive. Allegri è bravissimo, bisogna vedere come ci studierà, ma ho fiducia in come Spalletti studierà loro. Hanno giocatori di grande qualità. E lo stadio sarà tutto juventino. E’ una sfida che viene proprio voglia di affrontare”.

Giocarla con la Var la lascia più tranquillo?
“La Var lascia più tranquilli tutti, non soltanto me. Anche se fatico un pò ad abituarmi al fatto che la gioia del gol venga strozzata e sospesa in attesa del riscontro tv”.

Cosa teme di più della Juve?
“Gli automatismi che ti meravigli che funzionino sempre. Poi Higuain e Dybala. Nel senso che a loro toglierei il centravanti e visto che all’Inter lo abbiamo già, qui porterei l’ex Palermo. Icardi-Dybala, che coppia fantastica!”

Ci fa un pronostico?
“Neanche per sogno! Ma spesso lì abbiamo fatto buone gare”.

In cosa è diversa la rivalità con Juve e Milan?
“Non c’è paragone. Da una parte c’è un dualismo cittadino, un confronto costante e diretto. Dall’altra un antagonismo storico. Sportivamente parlando, il vero nemico è la Juve”.

Si aspettava un Milan così in difficoltà?
“Pensavo che non sarebbe stato facile avendo cambiato 10/11 della squadra, ma non credevo che avrebbe avuto così tanti problemi. E a Benevento hanno avuto la classica giornata in cui non dovresti nemmeno alzarti dal letto. Anche perché quel gol del portiere ha portato le immagini in giro per il mondo. Ora sono a -18 da noi e mentirei se le dicessi che la cosa mi spiace”.

Crede che al Milan manchi Berlusconi?
“Possibile, ma se lui dice che bisogna fidarsi dei cinesi cui ha venduto ci sarà da fidarsi”.

Sullo stadio però i cugini non sembrano avere le idee chiare.
“Noi sì, vogliamo restare a San Siro e ne approfitto per ringraziare i tifosi che spingono la squadra in alto. Al Milan mi sembra che non sappiano ancora cosa succederà dopo”.

Che idea si è fatto della nuova proprietà milanista?
“Non mi permetto di dare giudizi”.

Su Suning però può darne.
“Hanno un potenziale notevole, ma parlerei della famiglia Zhang che ha grandi valori e si dedicano direttamente all’Inter. Basti pensare che il boss ha mandato qui il suo unico figlio maschio”.

Quanto hanno le mani legate per le direttive di Pechino?
“Hanno grande rispetto per le regole, ma sono certo che sul mercato faranno di tutto per andare incontro alle esigenze della squadra”.

Un giudizio sui nomi nuovi nella dirigenza: Antonello, Sabatini e Steven Zhang.
“Sabatini è un vero appassionato. Il suo innesto è stato importante e ha saputo gestire bene il rapporto con Ausilio. Antonello è bergamasco, uomo di sostanza e trasparente, inevitabile pensare a Facchetti. Steven mi piace molto, sa dare confidenza pur mantenendo un grande rispetto. Gran lavoratore che non ama mettersi in mostra. Ha grandi meriti nella costruzione di questa Inter”.

Sta per nascere la Hall Of Fame interista. Per chi vota?
“Partendo da Meazza e passando da quelli della grande Inter, Ronaldo, Ibrahimovic e Milito”.

Un presidente assente come Thohir non le sembra strano?
“Ha fatto la sua parte prima, ora dipende dagli accordi con Suning. Quella della presidenza però è una situazione da chiarire. Il successore ideale? Steven senza dubbio”.

Un commento sull’eliminazione dell’Italia dal Mondiale e sul successore di Ventura.
“In Figc devono capire che sono al servizio del Paese, non a capo di un’istituzione. Vedevo bene Ancelotti, ma credo che abbia detto no. A Mancini so che piacerebbe, però è allo Zenit. Conte in azzurro ha fatto benissimo”.

Così non corre il rischio di vederlo al Milan?
“Non credo, Conte è uno attento…”

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