Moratti: “Essere presidente mi manca. Spalletti non è come Mourinho e Mancini…”
Nell'ex patron dell'Inter sembra affiorare la nostalgia, ma è ferma la volontà di non tornare a far parte della società nerazzurra. Ecco le sue parole, su Spalletti e avvio di stagione della BeneamataFermo nella sua volontà di non tornare ad un ruolo attivo nell’Inter, anche se la nostalgia sembra si stia facendo sentire: la conferma arriva dalla voce di Massimo Moratti, intervistato da Sportitalia. Ecco le parole dell’ex patron nerazzurro: “Essere presidente mi manca, senza dubbio. Hai addosso un’adrenalina diversa quando hai un ruolo del genere. Non ho però nessuna intenzione di ricomprare le quote di Thohir come qualcuno ha detto, anche perché le avevo già e le ho vendute. Sarebbe assurdo”.
13 punti raccolti in 5 gare e secondo posto in solitaria: l’avvio di stagione nerazzurro è stato positivo. Queste le considerazioni di Moratti: “Credo che l’Inter sia partita bene per merito dell’allenatore e di ottimi giocatori che ci sono. Adesso bisogna mantenere questa continuità che è la cosa meno facile, senza abbattersi se non ci sono partite stupende. Dobbiamo raggiungere velocità nel gioco. Bisogna sempre pensare di poter vincere lo scudetto perché questo ti consente di arrivare più in alto possibile”.
Spalletti è considerato da tutti, critica e tifosi, l’uomo in più di questa Inter, il top player che non è arrivato dal mercato: “Ha tutte le caratteristiche per poter essere un allenatore vincente con l’Inter anche perché in Italia non ha mai vinto molto pur avendo grandi qualità e quindi c’è anche questa componente di ambizione da parte sua. Ha un carattere forte, è analitico e attento. Ha un carattere diverso da Mourinho e Mancini e ha un modo differente di giocare. La Roma giocava bene con Spalletti e penso possa dare anche all’Inter quel genere di gioco”.
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