Massimo Moratti non è mai stato un presidente qualunque. Negli anni all’Inter, tra alti e bassi, ha pur sempre mantenuto salda la guida, anche nelle avversità. Ha sempre messo al centro l’Inter, anteponendo il rendimento della squadra a qualsiasi cosa, perfino al buonsenso. Ha investito vagonate di milioni di euro (e prima di miliardi di lire) per fare felici i tifosi, di cui lui era il capofila, soffrendo immensamente per la sorte avversa. Che alla fine non si è rivelata essere solo sfortuna, come si sospettava.
La cosa che più ha contraddistinto Massimo Moratti, come suo padre Angelo prima di lui, è sempre stata lo stile. L’ergersi sopra un oceano di comportamenti volgari, incoerenti e di cattivo gusto. Anche nei momenti più neri, il presidente è sempre stato leale, serio, corretto ed elegante. Un signore nel vero senso della parola. Emblematica l’immagine della sua esultanza al passaggio del turno contro il Barcellona nella bolgia del Camp Nou. Prima esulta come un bimbo, poi si gira, si ricompone e abbraccia il grande presidente sconfitta, Laporta. Pochi fotogrammi che descrivono perfettamente il Moratti Uomo, prima ancora del presidente.
Per essere grandi presidenti, bisogna innanzitutto essere grandi uomini. E Moratti in tal senso è un vero e proprio gigante. Grazie Presidente, per averci mostrato il suo immenso valore: il cuore dei tifosi è ancora cosa sua.
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