Moratti: “La squadra appartiene ai tifosi. Nostalgia del tempo che è passato. Thohir…”
Ancora una volta Massimo Moratti, ai microfoni del Corriere della Sera, ha rilasciato dichiarazioni sul Triplete, su Erick Thohir e sulla scelta di prendere l’Inter: “Prendere l’Inter è stata un’idea nata dalla passione vissuta con mio padre. Non abbiamo mai gestito l’Inter come un’azienda, perchè l’Inter è tutta un’altra cosa. Noi un’azienda ce l’avevamo e ce l’abbiamo ancora. Per l’Inter c’è l’idea di mettersi al servizio della gente, dei tifosi e dei loro sentimenti, qui i calcoli non puoi farli. Ho comprato tanti stranieri perchè ho sempre cercato uomini che avessero sentimenti e condividessero la voglia di giocare con noi, come gli argentini che hanno dato tantissimo al nostro gruppo“.
“Il Triplete rimane nel cuore, è un ricordo bellissimo, il più nitido, ma non ho nostalgia della serata di Madrid che ho vissuto con grande fiducia. C’è nostalgia del tempo che è passato, è stato bello ma bisogna guardare avanti. Abbiamo dato tutto, può darsi che in futuro ci sarà un terzo Moratti all’Inter, ma io non torno. Quello è stato anche un periodo si sofferenza perchè al massimo saremmo potuti arrivare secondi, poi si è capito perchè ed è anche per questo che lo scudetto del 2006 lo tengo in grande considerazione e mi piacerebbe che quella con la Juve tornasse ad essere una rivalità storica” – ammette l’ex presidente dell’Inter, che continua ad elogiare Thohir – “E’ stata una scelta giusta perchè era arrivato il momento di affidare la società a chi ha visioni diverse e alla fine i risultati arriveranno. Tutto sembra difficile ora, ma la prospettiva può cambiare in fretta. La società risponderà sempre meglio a quello che i tifosi vogliono perchè la squadra appartiene a loro“.
Massimo Moratti si è, anche, soffermato a parlare ai mcrofoni del La Stampa, ospite ieri all’Expo: “Il 5 maggio 2002? La regola era arrivare massimo secondi. Lo sai, ma non ci credi. La Champions è al primo posto come trofeo vinto, al secondo c’è lo scudetto vinto a tavolino. La rivalità con la Juve è tradizione, si riaccende ad ogni battuta, mentre quella con il Milan è diversa, meno cattiva e normale perchè siamo nella stessa città e non è mai successo qualcosa di grave“.
Anche qui, Massimo Moratti, parla di Erick Thohir: “Cedendogli l’Inter siamo proiettati verso il futuro. E’ partito da un piano quinquennale che è diventato biennale o triennale perchè ha capito che bisogna dare un’accelerata, è necessario e doveroso verso il pubblico. L’azionariato popolare è un’ottima idea, ma ci vuole un gruppo di tifosi legatissimo che ti portano una cifra non spropositata, ma diventano dei clienti fortissimi durante l’anno. L’Inter potrebbe essere adatta a farlo, mai non siamo mai riusciti a farla partire” conclude.