Angelomario Moratti: “L’Inter deve volare in alto. I momenti più importanti della trattativa sono stati…”
Ampia intervista rilasciata da AngeloMario Moratti ai microfoni della Gazzetta dello Sport, in cui ha parlato della presidenza del padre Massimo, dei momenti salienti riguardanti la cessione a Thohir e degli obiettivi futuri della società:
“La prima volta che mio padre ha pensato di vendere l’Inter è stato nel 1996, appena un anno dopo averla rilevata. La sua idea non è mai stata quella di essere proprietario totale dell’Inter. Non possesso ma responsabilità. Il suo modello di gestione è stato unico, così come unico è il legame che ci lega a questa squadra. Il giorno che è stata presa la decisione di vendere l’Inter io ero stato troppo coinvolto dagli eventi per poter subire un colpo al cuore, anche perchè, davanti a tutto, abbiamo sempre messo il benessere della squadra. Scegliere un modello radicalmente diverso poteva essere un cambiamento realizzabile anche al nostro interno, ma si sarebbe dovuta cambiare la natura della nostra natura: il fatto di essere così interisti, tifosi in maniera così viscerale, di fatto non avrebbe invece permesso i cambiamenti necessari. Per questo trovo che mio padre abbia dato prova di grande intelligenza, oltre che di amore per l’Inter”
Angelomario parla poi anche del suo incontro con Thohir del 25 luglio per cercare di salvare l’accordo che stava per saltare:
“Non fu un incontro riparatorio bensì chiarificatore. I momenti più importanti della trattativa sono stati altri: il primo faccia a faccia con tutti i soci; l’incontro di Parigi, quando abbiamo capito davvero di aver scelto la strada giusta e le persone giuste; e poi, personalmente, un viaggio in macchina io e Thohir da soli, da Milano a Imbersago, a parlare delle prospettive dell’Inter del futuro, scoprendoci più vicini di quanto forse immaginassimo”.
Infine il figlio dell’ormai ex presidente parla del campionato in corso e degli obiettivi a cui questa rosa può aspirare: “Champions League? Possiamo anche farcela, ma semmai non dovessimo riuscirci non è la fine del Mondo. L’importante è l’aspirazione, e l’Inter deve volare alta.”